Un palo, una traversa, dodici corner a favore contro tre, circa 30 conclusioni verso la porta avversaria contro 5 non sono bastati allo Spezia per superare un Venezia, onestamente sceso al Picco non per giocarsela ma per alzare barricate, alla fine efficaci per sbarrare la strada alla vittoria aquilotta.
Emblema della serata il franco-algerino Bidaoui, che da solo ha messo in crisi l'intera difesa veneta, con due legni e altre pericolose conclusioni a rete, senza contare gli assist per Okereke e Gyasi in serata no.
Lo Spezia ha giocato anche meglio del solito, il che è tutto dire considerando l'alto standard di Pasquale Marino, riuscendo ad andare al tiro ma peccando, come spesso succede, di cattiveria sotto rete. Per la filosofia di gioco del mister bianconero incontrare squadre che praticano il non calcio come il Venezia di Zenga è la cosa peggiore, ma sportivamente se stasera lo Spezia vinceva 3-0 nessuno poteva dire niente. E invece, legge del calcio, per poco non arriva la beffa sulle uniche due azioni degne di nota del Venezia, squadra comunque esperta e cinica.
Nello Spezia alla fine bene Capradossi e Augello in difesa, incerti Terzi e Vignali, bene anche Mora, benino Ricci e Bartolomei, Okereke si è visto solo dopo l'uscita di Gyasi, peggiore dello Spezia, ottimo il saluto di Da Cruz al pubblico del Picco, di Bidaoui abbiamo già detto: che sia lui il vero acquisto della squadra di Marino?
Per ora lo Spezia si assesta a quota 27 con Cittadella e Salernitana, sfumata l'occasione del sorpasso al giro di boa ma non c'è dubbio che questo Spezia potrà rifarsi con gli interessi.