Lo Spezia è atteso domani sera, martedì 25 settembre, a Verona: una capolista via l’altra nell’agenda settimanale delle Aquile, nella speranza di conquistare sul campo l’etichetta di “ammazza-grandi” come successe un paio di stagioni fa in Tim Cup.
Dopo aver fermato la corsa del Cittadella – fino a sabato scorso forte di 3 vittorie in 3 gare, 6 gol fatti e nessuno subito – gli uomini di Marino ci vogliono provare domani sera contro gli scaligeri forti di 3 vittorie (di cui una, contro il Cosenza, a tavolino) e un pareggio, all’esordio casalingo contro il Padova e reduci da una pesantissima vittoria allo Scida contro il Crotone di Budimir e Stoian, neo-retrocesso al pari degli scaligeri.
Non sarà facile fare punti al Bentegodi, inutile negarselo, ma sarà importante per il mister Aquilotto capire se e fino a che punto lo Spezia è fuori dal “mal di trasferta” che si trascina ormai da troppo tempo.
Nella vittoria contro l’ex prima in classifica Cittadella alcuni segnali positivi nelle Aquile, altri meno: passando in rassegna le note liete viene spontaneo partire dal portiere chiamato a sostiture Lamanna: senza le unghie affilate di Manfredini a respingere il fuoco amico targato Augello a metà secondo tempo, ora saremmo a commentare l’ennesima occasione sprecata per muovere la classifica se non peggio. Salvataggio da applausi dunque per Manfredini, a suggello di una gara in sicurezza. E Augello? Fallito autogol a parte, per noi il migliore in campo per lo Spezia, e poiché Marino ci vede lungo, con Crivello in forma sarà una bella gara per chi indosserà più volte la maglia da titolare sull’out sinistro, intoccabile quella di De Col sul versante opposto. Un pelino sotto Augello, senza dubbio, Crimi. A differenza di Mora a lui è bastato giocare poco per trovare la condizione fisica e mentale, iniziando già a mordere polpacci a centrocampo senza spaventarsi se deve impostare l’azione. Bene anche l’altro braccetto di mediana, Bartolomei, meno in vista di altre partite ma sempre concreto. In attacco bene ma non benissimo Bidaoui, ovvero: se Marino ti fa partire titolare per fare cross in mezzo e tu una, due, tre volte ti liberi dal fondo e vai al tiro, o sei di coccio o sei di coccio: una volta tira pure, la seconda magari cerca il compagno libero in mezzo all’area. E infatti Marino lo ha sostituito dopo l’ennesimo atto d’egoismo con Pierini. Benino Okereke, ottimo per impegno ma per quanto riguarda tecnica e visione della porta avversaria aspettiamo, deve ancora crescere.
Dopo i più, veniamo ai meno: la coppia matura di centrali tarda come ogni anno a carburare, ma esperienza e tecnica soccorrono Terzi e Giani nei momenti di massima difficoltà. Per Giani qualche problema fisico in più – leggi crampi – da gestire per le troppe gare ravvicinate, ma c’è pronto Capradossi per l’esordio. In mezzo al campo Marino continua a insistere su Ricci play-maker: il mister è lui, e può darsi che abbia ragione a dargli fiducia (al contrario di Mora), fatto sta che ad oggi il biondo centrocampista ha brillato per pochezza sia in fase difensiva che in impostazione, per sua fortuna aveva a fianco compagni ispirati che ne hanno coperto in qualche modo la prova mediocre. Chiudiamo con Galbinov, per lui discorso a parte: nessuno nega che in serie B può fare la differenza e la farà: il periodo di rodaggio per il suo fisico sta finendo, e chissà che non ricominci a metterla dentro proprio domani sera, davanti al gran pubblico di Verona.
I CONVOCATI DELLO SPEZIA
Portieri: 12.Desjardins, 22. Manfredini, 33.Barone
Difensori: 3.Augello, 4.Crivello, 5.Giani, 19.Terzi, 23.De Col, 24.Vignali, 32.Bachini
Centrocampisti: 6.Mora, 8.Ricci, 15.Crimi, 16.Bartolomei, 20.Bastoni, 25.Maggiore, 29.Acampora
Attaccanti: 7.Pierini, 9.Galabinov, 11.Gyasi, 17.Gudjohnsen, 21.Okereke, 26.Bidaoui
