Nessuna remora da parte del nuovo Dg, che ripone la massima fiducia nel tecnico un po' appannato ultimamente - ultima stagione nel Brescia in staffetta con Boscaglia, niente di che - ma di certo non ancora bollito e autore solo pochi anni fa di campionati eccellenti tra serie Cadetta e massima serie, piazzando tra l'altro l'Udinese in A al settimo posto per due anni consecutivi, o sfiorando la A con il Frosinone perdendo la finale play-off contro il Carpi in modo rocambolesco, ma si ricordano di lui a Vicenza e soprattutto a Catania: nella città etnea Marino conquistò la promozione in serie A giusto 12 anni fa.
Tarda ad arrivare l'ufficialità, del resto più lenta dei fatti, ma tra i motivi del ritardo ci sarebbero alcuni nodi da sciogliere al più presto, di carattere economico e organizzativo: a partire dallo staff di Marino, sul cui ingaggio si sta meditando in termini di budget complessivo.
Il primo vero banco di prova della stagione per Angelozzi, chiamato per rilanciare le ambizioni dello Spezia nel giro di 2-3 anni ma anche sollecitato a rendersi conto della sussistenza di eventuali ostacoli interni al perseguimento degli obiettivi tecnici, oltre che di limiti di spesa.