Eravamo negli anni '80, per la precisione a fine marzo del 1978, lo Spezia del presidente Mordenti era in serie C e in panchina sedeva un rampante Nedo Sonetti. Avversario di giornata il Teramo. Dopo nemmeno un minuto Ginetto Fornile portò in vantaggio lo Spezia, al 4' pareggiarono gli avversari con Pulitelli. Spezia nuovamente in vantaggio all'8' della ripresa grazie a Spinella, ma anche allora le Aquile non seppero gestire la vittoria e si fecero raggiungere tre minuti dopo da De Berardinis.
Il pareggio di ieri contro il Trapani ci sta tutto per quanto visto in campo: sportivamente non si capisce cosa ci faccia il Trapani in coda alla B, con qualità tecniche di un certo spessore e un carattere di squadra che ha permesso due rimonte in due gare consecutive in trasferta, ad Ascoli e alla Spezia. I due punti lasciati sul campo pesano eccome in casa Spezia, sfumato il sorpasso ai danni di Cittadella e Perugia che avrebbe proiettato le Aquile al quinto posto in classifica a quota 41, dietro alle quattro squadre in fuga: Frosinone, Benevento, Verona e Spal. Cosa non ha funzionato? Paradossalmente, il doppio vantaggio raggiunto nei primi dieci minuti ha come frenato la carica agonistica della squadra di Di Carlo, che nella seconda metà del primo tempo e nei tre quarti finali della ripresa ha assunto atteggiamenti di passività di solito non ricorrenti nel Dna aquilotto.
Ieri lo Spezia ha convinto a metà, come collettivo e in alcuni interpreti. In difesa per la prima volta poco convincente nel ruolo di terzino destro Vignali, in ritardo nelle chiusure difensive, mai propositivo in chiave offensiva, ma il giovane giocatore ha qualità e una giornata no può capitare a tutti. Anche Migliore non è stato il solito "migliore", in affanno alcune volte in marcatura ma soprattutto poco lucido e non in sintonia con il compagno di corsia esterna Fabbrini.
Luci ed ombre anche nella partita di The Fab. Al netto della rissa che gli è costata un pesante rosso, ma in campo sono episodi che capitano. Non piace a nessuno prendere calci da terra e Fabbrini ha i riflessi pronti. Piuttosto, con lui e lo scalciatore Casasola andava espulso pure Colombatto, che si è intromesso tra i due spintonando l'ala aquilotta. Fino al rosso, pienamente sufficiente la gara di Fabbrini, leggermente meno incisivo delle precedenti gare in maglia bianca. Sia chiaro: un giocatore con qualità tecniche da serie A, che nelle prime tre apparizioni al Picco e in trasferta ha saltato avversari come birilli, fatto gol, assist e procurato gialli a fiumi qualche punto debole lo dovrà pur avere, se no sarebbe rimasto in Nazionale. Sarà il carattere peperino, sarà la continuità, vedremo. Certo è che quando è in partita sembra di rivivere le partite in cortile tra bambini, quando c'era il "fenomeno" e gli davi il pallone: lui partiva da solo in zig-zag e inventava sempre qualcosa di buono.
Al termine della partita nello spogliatoio aquilotto non volava una mosca: tra i più amareggiati Granoche, che avrebbe voluto festeggiare il suo record di 101 reti in serie B insieme alla vittoria dello Spezia. Lo ha detto chiaramente nel dopo gara, si leggeva negli occhi dei giocatori, rabbia e amarezza anche se il Trapani non ha rubato nulla, anzi. Ma nulla è perduto, restare von i piedi per terra è sempre utile, si riparte da Novara.