Un anno fa non lo sapevamo ancora ma il 15 novembre sarebbe stato l’inizio della svolta per lo Spezia. Si perché proprio un anno fa a seguito del pareggio last-minute arrivato contro la Ternana in casa (2-2), la società di Via Melara decide di esonerare l’allenatore Massimiliano Alvini, tra i principali responsabili di una sciagurata partenza in campionato. Al suo posto verrà chiamato, proprio nel pomeriggio del 15, Luca D’Angelo che piano piano seppe rimettere insieme i pezzi di uno Spezia disorientato dopo la retrocessione in B.
La pausa per le nazionali a un terzo esatto del campionato ci dà la possibilità di fermarci e comparare i numeri ottenuti dai due tecnici. Un anno fa lo Spezia occupava la terzultima posizione in classifica che sarebbe valsa la Serie C grazie a soli 10 punti raccolti in 13 giornate. Alvini collezionó una sola vittoria nella sua gestione (contro la Ferapisaló 1-2) condita da 7 pareggi e 5 sconfitte. Un divario enorme rispetto ai 27 punti collezionati fino ad adesso dalla banda di D’Angelo, ancora imbattuta (7V, 6P) in stagione e che contando anche la scorsa non perde da 18 partite.
Numeri schiaccianti a cui si aggiunge il dato sui gol incassati che testimoniano come la rivoluzione targata D’Angelo sia partita proprio da un ritrovato equilibrio che parte da una rocciosa retroguardia. Tanti, troppi i 18 gol subiti rispetto ai soli 8 dell’annata in corso che, fino ad ora, valgono il titolo di miglior difesa del campionato.