Una città di circa 90 mila persone difficilmente riesce ad emergere, calcisticamente parlando, su centri molto più estesi e densamente abitati, dove, per le semplici leggi dell’economia, circolano più soldi, maggiori sono le opportunità e maggiori sono gli interessi degli sponsor. Ed è grazie agli sponsor che gli allenatori e i direttivi possono scegliere e acquistare i migliori giocatori.
Nonostante questo, anche a La Spezia, sin dall’inizio della storia calcistica della città, sono passati giocatori, allenatori e presidenti che hanno saputo portare in alto la squadra e farle raggiungere mete davvero importanti.
Pochi riferimenti bastano per comprendere il livello di gioco che è passato per la cittadina ligure. Il primo risale al 1944, quando lo Spezia porta a casa lo scudetto (il famoso ‘scudetto fantasma’ di cui ancora adesso si parla); il secondo è segnato da tre stagioni consecutive nella massima serie, tra il 2021 e il 2023. Sui futuri successi dello Spezia, per ora, si può scommettere, approfittando della disponibilità delle piattaforme online dei migliori bookmakers non AAMS.
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Lo scudetto del 1944: una stagione difficile e un titolo riconosciuto solo molti anni dopo
In piena Seconda guerra mondiale, nonché nel vivo della guerra civile italiana, la Federcalcio, da poco trasferitasi a Milano, organizza un “Campionato di divisione nazionale misto”: si gioca in gironi di zona, con partite cadenzate in fasi regionali; alla fine, le tre finaliste si disputano il titolo di Campione d’Italia.
La situazione non è facile per nessuno, tanto meno per lo Spezia, il cui presidente Perioli è prigioniero in un campo di concentramento nazista; molti giocatori non sono disponibili, perché imprigionati, arruolati nelle milizie della RSI o fuggiti dalla città per unirsi alla lotta partigiana.
La dirigenza spezzina decide di arruolare i Vigili del Fuoco di La Spezia ed è così che la squadra “VV.F. Spezia” partecipa al campionato Alta Italia, affrontando le trasferte, sotto il rischio di bombardamenti, su una vecchia autobotte modificata appositamente.
A dirigere i pompieri – calciatori c’è un grande calciatore, Ottavio Barbieri: è noto per aver vinto uno scudetto con la maglia del Genoa e soprattutto per aver formalizzato proprio con lo Spezia il “mezzo sistema” e l’introduzione del ruolo di libero nel calcio italiano.
Nella prima fase, lo Spezia primeggia senza troppi problemi sulle altre quattro squadre del girone; la seconda fase va ancora meglio e così gli aquilotti passano alla semifinale. Qui, sarà più la fortuna a decretare il successo dello Spezia: due squadre rinunciano a giocare, mentre la rimanente, il Bologna, dopo aver subito un gol da posizione di probabile fuori gioco, protesta in maniera troppo accesa; la partita viene sospesa e la vittoria è attribuita a tavolino allo Spezia. Alla gara di ritorno, i bolognesi non si presentano e così lo Spezia accede al girone finale: affronta il Grande Torino di Vittorio Pozzo, detentore del titolo di Campione d’Italia, e il Venezia.
Tra Spezia e Venezia, finisce in parità, il Torino batte i veneti, ma viene sconfitto per 2-1 dai liguri (doppietta di Angelini, contro cui nulla può il momentaneo pareggio di Piola).
I campioni dell’impresa sono Bani, Persia, Borrini, Amenta, Gramaglia, Scarpato, Rostagno, Tommaseo, Angelini, Tori, Costa. Purtroppo per giocatori e tifosi, però, la Federcalcio viene meno alla parola data e decide di attribuire agli spezzini non il titolo di Campioni d’Italia, così come previsto dal regolamento del torneo, ma quello di “Coppa Federale del campionato di guerra” .
La città di La Spezia dovrà attendere 58 anni per il regolare riconoscimento: è solo dal 22 gennaio 2002, che lo scudetto del 1943-44 è ufficialmente un titolo degli aquilotti!
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La promozione in serie A e i campionati nella massima serie
Il campionato 2019-2020, quello della promozione dello Spezia in serie A non è una sorpresa, ma il risultato di lavoro sodo in allenamento, campagne acquisti ben calcolate e tanta, tanta passione e amore per la squadra.
Da quando, dieci anni prima, lo Spezia è tornato in serie B, la squadra ha inanellato una serie di successi e di risultati davvero importanti: si inizia, nel 2012, con il conseguimento della Coppa Italia Lega Pro e con la Supercoppa di Lega di Prima divisione, entrambi i titoli già ottenuti ciascuno una volta nel passato; si continua con la semifinale dei play-off e i quarti di Coppa Italia nel 2016; si prosegue con due partecipazioni (rispettivamente, nei campionati 2016-2017 e 2018-2019) ai preliminari di play-off.
La promozione in serie A nel 2020 è ovviamente una grande gioia per squadra e tifosi, ma tutta la città oramai sapeva che il raggiungimento di questo risultato era solo questione di tempo.
Il campionato 2019-20 non inizia benissimo e bisogna attendere l’ottava giornata perché lo Spezia esca da un torpore che lo sta relegando nei bassifondi della classifica, condannandolo ad una retrocessione molto probabile. E invece, da metà ottobre alla fine del girone di andata, la squadra perde una sola partita, portandosi così in zona play-off; il girone di ritorno inizia alla grande e, nonostante alcune sconfitte, gli aquilotti chiudono il campionato al terzo posto, con 61 punti.
I play-off non sono di certo una passeggiata: la posta in palio è tanta e tutte le squadre danno il massimo. In semifinale contro il Chievo, lo Spezia subisce una pesante sconfitta al Bentegodi (2-0), ma rimonta nel match di ritorno, vincendo per tre reti ad una. In virtù della miglior posizione in classifica, gli aquilotti passano il turno e affrontano l’insidioso Frosinone in finale.
Anche in questo caso, una vittoria a testa: all’andata, il successo dello Spezia è netto (1-0); al ritorno, il match sarà combattutissimo e finirà per una rete a zero per i ciocari solo grazie all’intervento di testa sulla linea della porta del difensore spezzino Vignali. Ancora una volta, la miglior posizione in classifica in campionato consente allo Spezia di avere la meglio. È festa grande per la serie A.
Lo Spezia passerà i tre successivi anni nella massima serie, dando prova di vera forza di volontà e di lucidità sia sul campo, sia nella campagna acquisti. Non è un caso, infatti, se tra i maggiori goleador della squadra vi sia proprio l’angolano M'Bala Nzola. Attaccante da 11 reti nel 2020-21 e 13 nel 2022-23, Nzola ha scoperto le proprie carte proprio in Liguria, prima di volare verso la Fiorentina e il Lens.
Lo Spezia oggi milita in serie B, ma tifosi e squadra sono fiduciosi: prima o poi gli aquilotti voleranno di nuovo tra le grandi della serie A.