Manca poco più di una settimana all'inizio della Serie BKT 2024/25 e i diritti tv per il triennio 2024/27 non sono ancora stati assegnati. Ieri, a Milano, si è tenuto una assemblea di Lega alla presenza dei rappresentanti delle 20 squadre partecipanti ma che si è concluso ancora con un nulla di fatto. I broadcaster sembrano non farsi avanti a causa degli ingenti investimenti fatti per assicurarsi i diritti delle nuovi competizioni internazionali. La Lega Serie B e il presidente Mauro Balata hanno quindi deciso di lanciare una nuova offerta di mercato che sembra dover essere l'ultimo tentativo affinchè si possa finalmente sciogliere questo enigma. In caso di mancato accordo, la Serie B inizierà 'al buio' e l'unico modo per assistere alle partite sarà presenziare allo stadio.
Questo il comunicato della Lega Serie B in merito alla nuova offerta presentata:
"L’Assemblea ha deliberato all’unanimità la pubblicazione di una nuova offerta al mercato relativa ai diritti audiovisivi 2024-2027, strutturata sempre “per prodotto”. Il documento tiene conto dei numerosi confronti tenuti in queste settimane e delle osservazioni espresse dai broadcaster, oltre all’opportunità di avviare comunque un percorso moderno e innovativo di affermazione dei prodotti audiovisivi della Lega B. A questo proposito l’Assemblea ha deliberato, sempre all’unanimità, di dar corso al progetto da strutturare insieme a un importante partner internazionale per la distribuzione del campionato di Serie BKT. La Lega B, durante gli incontri, ha anche recepito il contesto della variazione di mercato, profondamente mutata anche per il dirottamento dei fondi dei broadcaster sulle nuove maxi competizioni internazionali. Un impoverimento (non solo economico) di tutto il sistema calcio già ampiamente previsto e preannunciato da quasi un anno. Secondo la Lega B è fondamentale a questo punto che la Figc, diversamente da quanto fatto finora, si faccia portavoce delle istanze di tutte le componenti federali. Tutto ciò in coerenza con l’articolo 18 dello Statuto Uefa che individua il principio della redistribuzione delle entrate generali provenienti dal calcio, nel rispetto del principio di solidarietà, al fine di sostenere il reinvestimento a favore di tutti i livelli e ambiti del settore".