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Spezia, ancora Gazzoli: "Non sostituiremo Macia, abbiamo fiducia nel lavoro di Melissano" In evidenza

di Francesco Busoni - Le parole dell'amministratore delegato dello Spezia Andrea Gazzoli.

L’amministratore delegato dello Spezia Andrea Gazzoli questa mattina è intervenuto in conferenza stampa per chiarire la situazione legata all’interruzione del rapporto di lavoro con l’ex responsabile dell’area tecnica Eduardo Macia. Il direttore, dopo una breve introduzione, ha risposto alle domande dei giornalisti toccando diversi temi tra cui quello più caldo legato al mercato.

Sul mercato legato anche all’affetto della tifoseria:
“Dinamica di abbonamento, atto di passione e di fede, esula da tutto ciò. Non ci sono ad oggi obiettivi di stravolgimento della squadra e della competitività di essa. Poi c’è sempre un sottostante tecnico, ciò che pensa allenatore, il modulo, rendimento giocatore. Giusto condividere la politica con l’allenatore. Avere il sostituto in mano in caso di cessione poi fa parte del nostro mestiere”.

Sull’entità del monte ingaggi che andrà limato e obiettivi finanziari:
“Ad oggi la famiglia Platek ha sempre finanziato e sempre rispettato impegni. Non ho dubbi che continui a farlo. Monte ingaggi è ancora molto alto, livello quasi di una Serie A. Io conosco bene questa situazione, la discesa dalla A implica avere in pancia questi contratti, costo di lavoro è superiore ai 20 milioni complessivo dell’azienda. Lontano da un equilibrio e da una sostenibilità”.

Sul procedimento giudiziario di licenziamento:
“Non entro nel dettaglio della procedura perché non si tratta di un contratto sportivo”.

Sulla presunta presa di posizione di Macia sulla cessione di Esposito:
“Non è legato a singolo episodio, non una situazione specifica”.

Su una figura del gruppo assolutamente incedibile:
“Dire incedibile nel calcio adesso è concetto tirato, la maggior attenzione è sulla competitività della squadra. Abbiamo avuto tutti paura di quello che è successo l’anno scorso. Ripartiamo dalle certezze e poi ricordiamoci che il mercato non si esaurisce tra 20 giorni ma c’è quello di gennaio”.

Sulla necessità di cedere un calciatore:
“Non c’è esigenza ma può succedere che questa cosa avvenga ma più per ragioni di equilibrio dal punto di vista finanziario. Sicuramente non devo vendere domattina, è un gioco di incastri, può succedere se ci dà sostenibilità nel medio termine”.

Sugli obiettivi da raggiungere e su Reca:
“Il 9 agosto termine federale che serve per coprire la campagna trasferimenti se sei a saldo negativo o per incassare se sei a saldo positivo, e lo Spezia è a saldo positivo, oppure è scadenza per ottemperare a uno sforamento del salary cap. Noi abbiamo già ottemperato a questa scadenza. Non mi vedrete mai scegliere giocatore, io devo essere di supporto all’aspetto strategico, economico e finanziario. Posso dare un consiglio se bussano alla mia porta ma la mia responsabilità non è tecnica ma economica-finanziaria. Su Reca non ci sono novità”.

Sulla ricerca di una figura al posto di Macia:
“No al momento no, c’è Stefano, ci fidiamo di lui ha fatto ottimo lavoro, conosce bene l’ambiente e ha tutti i contatti.”

Sui diritti tv e sul caso di ricostruzione dei debiti della Sampdoria:
“Si spera di avere soluzioni, bellissimo prodotto la serie B dal punto di vista televisivo. Le dinamiche di mercato dei competitor è una dinamica che sfugge. Ogni prodotto poi ha la sua valutazione. In Serie B è già successo questo paradosso, l’assegnazione era già stata fatta nei primi giorni di agosto. Nella dinamica dei diritti va a cascata dopo l’esborso di certe somme spese per altre competizioni. I competitor sono pochi. In Francia stanno chiudendo a breve ma anche la Ligue 1 ha deciso ora appunto. L’altra è una domanda complessa, interseca norme, dinamiche della lega, regole della lega. Incastro normativo complicato e in questa dinamica si inserisce il codice della crisi permette procedure a tutte le società anche quelle sportive. Possono accedere a strumenti che Figc ha normato a partire dal 1 luglio. Risultati si vedranno dal mercato di gennaio. Noi ci dobbiamo adeguare.”.

Sulla possibilità di conciliazione con Macia:
“Inopportuno parlarne ora, tempi necessitano del loro rispetto, il rispetto delle parti. Non voglio essere antipatico ma è così”.

 

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