Gli aquilotti salgono al quartultimo posto grazie al poker rifilato sabato pomeriggio al Cittadella. Una prova di forza degli uomini di D’Angelo che reagiscono allo svantaggio e già a fine primo tempo conducono per 2-1. Nel secondo tempo, quando la pratica sembrava archiviata, un pasticcio difensivo dei bianchi regala un briciolo di speranza agli ospiti ma Moro, allo scadere, fissa il risultato sul 4-2.
Lo Spezia arriva all’incontro dovendo fare a meno di Hristov e Gelashvili in difesa. Per questo, D’Angelo decide di rinunciare alla difesa a 3 optando per un 4-3-3, per così dire, anomalo. Come dichiarato dal tecnico nel post-gara, il Cittadella è una squadra che ama avere il pallino del gioco e che costruisce partendo dai quattro difensori. Al fine di interrompere sul nascere la manovra avversaria, Jagiello si alza costantemente quasi sulla linea del tridente offensivo. Così facendo, Cassata, adattato ancora a sinistra, scala sulla linea mediana dando vita ad un 3-3-4 in fase di pressione. Il baricentro alto degli aquilotti mette in difficoltà i granata soprattutto nel finale di primo tempo quando arrivano i gol di Verde e Di Serio.
D’Angelo vince la sua partita a scacchi ma, va detto, la partita non era iniziata nel migliore dei modi. Il vantaggio lampo dopo solo 1’ di Pandolfi spaventa le aquile che faticano a reagire. Il Cittadella arriva per primo su tutte le seconde palle preannunciando un pomeriggio complicato per i tifosi spezzini. Gli ospiti, però, sono anche molto nervosi dopo le 4 sconfitte in fila e, dopo il pareggio di Verde su punizione, perdono la bussola. Prima il sorpasso firmato Di Serio e poi le due espulsioni di Branca e Angeli sembrano spianare la strada allo Spezia. Decisivo il lavoro di Falcinelli che si stacca spesso dai blocchi, viene incontro al pallone facilitando le sponde o creando spazi per l’inserimento dei compagni.
Usciti dagli spogliatoi, gli aquilotti non commettono l’errore di gestire solamente fino al fischio finale ma azzannano subito il match con Muhl. I bianchi, sulle ali dell’entusiasmo, continuano a spingere e vanno vicino al 4-1. Lo Spezia sembra in controllo ma all’improvviso un pallone innocuo causa un’incomprensione tra Nikolaou e Muhl che permette a Magrassi di dimezzare lo svantaggio. Il difensore greco calcola male il rimbalzo del pallone mettendo in difficoltà il compagno, comunque poco reattivo.
D’Angelo decide di non ricorrere a cambi conservativi e di dare spazio a Pio Esposito in coppia con Moro. I due attaccanti, però, a differenza di Falcinelli, non riescono più a tenere lo Spezia alto e a congelare palloni e secondi importanti.
Dopo la rete del 3-2, i bianchi si demoralizzano e il Cittadella in nove guadagna metri e colleziona un paio di corner. Nel recupero, Moro dal dischetto scaccia la paura e assicura tre punti vitali allo Spezia.
D’Angelo giustamente si gode il risultato ma dovrà lavorare sulle fragilità della squadra soprattutto sotto l’aspetto mentale. Il tecnico dovrà fare i conti anche con gli ormai sistematici cali d’intensità nei secondi 45 minuti. Falcinelli, nel ruolo di Pivot, è essenziale e, finora, le staffette con gli altri attaccanti sembrano non dare continuità.
(Foto di Tassone da speziacalcio.com)