L’ex aquilotto Ivan Provedel entra nella storia della Lazio e della Champions League, suo il gol che consente ai biancocelesti di acciuffare il pari all’Olimpico contro l’Atletico Madrid ad una manciata di secondi dal fischio finale. Una rete di testa (non proprio la specialità della casa) caratterizzata da un inserimento da attaccante vero su assist perfetto di Luis Alberto che manda in visibilio tutto il popolo laziale.
Entusiasmo alto anche alla Spezia, sua vecchia casa, dove il portiere di Pordenone ha mosso i primi passi nel calcio di Serie A, con due annate di altissimo livello (la prima con Italiano in panchina, la seconda sotto la guida di Thiago Motta), che gli hanno consentito di approdare nella capitale, sponda Lazio, per dare una svolta alla carriera.
E pensare al destino di un portiere approdato nel Golfo dei Poeti soltanto nelle ultime ore di calciomercato a causa di un infortunio dell’allora estremo difensore titolare Jeroen Zoet. Arrivato dunque per fare il gregario, ma guadagnatosi il posto da titolare grazie a prestazioni di livello assoluto, Provedel è stato uno degli uomini più amati dal Picco nei primi due splendidi anni di paradiso in Serie A.