"Dispiace molto sapere che il Destriero verrà demolito, anche se mi immaginavo questa fine perchè era da tanto tempo in stato di abbandono e sarebbero stati necessari ingenti finanziamenti per restaurarlo", è rammaricato, ma era da tempo disilluso, il Presidente della Società Marittima di Mutuo Soccorso di Lerici Bernardo Ratti, anche se, ovviamente, la speranza che potesse essere scritto un finale diverso c'era sempre.
Ratti sottolinea: "Peccato, perchè oltre che l'impresa marinara è stata importante quella tecnica rappresentata dal Destriero. E' infatti un monoscafo in alluminio lungo 67 metri e largo 13: questa tipologia di scafo non era mai stata prodotta per imbarcazioni di quelle dimensioni. Da lì sono partiti i disegni per gli yacht di nuova generazione".
"Come Società Marittima di Mutuo Soccorso - ricorda il Presidente - abbiamo organizzato due incontri sul Destriero, uno nel 2003 al Castello di Lerici con il Comandante Odoardo Mancin; il secondo nel 2011 durante Lerici Legge il Mare con i tecnici di Fincantieri del Muggiano e parte dell'equipaggio del Destriero, tra cui Massimo Robino Minetto, deceduto nel 2022, e Cesare Fiorio, General Manager, responsabile e organizzatore dell'impresa, nonché pilota, figura di spicco a livello internazionale".
Infine una precisazione che, ovviamente, nulla toglie all'impresa compiuta dall'imbarcazione, dal suo equipaggio, ma anche da chi la ha ideata e costruita: "Il Destriero, in realtà, non ha fatto il record del Nastro Azzurro perchè il percorso è stato compiuto in direzione opposta, ovvero da ovest verso est".
(Foto: Archivio Marittima Lerici)