Grande preoccupazione e indignazione nel mondo della piccola impresa. Da mesi le grida d'allarme sembrano inascoltate, anzi si continua con la logica di colpire sempre i soliti noti, quelli che creano lavoro e pagano le tasse. In questi giorni, sulle imprese, si sta abbattendo una nuova e pesante stangata, l'imposta sui rifiuti e sui servizi comunali, la Tares.
Rete Imprese Italia esprime apprezzamento per la decisione delle commissioni del Senato di correggere l'articolo 1 del cosiddetto Decreto del Fare, reintroducendo una riserva del Fondo di garanzia del credito per le operazioni di importo ridotto.
In questi giorni si sta abbattendo sulle imprese una nuova e pesante stangata, l'imposta sui rifiuti e sui servizi comunali chiamata Tares che, come è noto, va a sostituire la Tarsu.
Le Fs accolgono la richiesta delle associazioni e degli operatori delle 5 Terre e posticipano l'inizio dei lavori sulla galleria di Riomaggiore.
"La pazienza dei nostri imprenditori non è infinita. Il testo del decreto del fare viaggia in direzione decisamente diversa da quella promessa dal governo. Su ben altre prospettive si era basata la nostra apertura di credito nei confronti delle larghe intese".
In riferimento all'ipotesi di spostare dal centro cittadino la premiazione del Palio del Golfo, Rete Imprese Italia, l'associazione che raggruppa la piccola impresa spezzina Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, esprime tutte le proprie perplessità.
Dopo l'incontro con il Sindaco di Ameglia, del quale apprezziamo la disponibilità al confronto, sul tema degli aumenti previsti con l'entrata in vigore della Tares, Rete Imprese Italia evidenzia una tendenza che rischia di diventare devastante per l'economia e l'occupazione: il perseverare nell'aumentare l'imposizione fiscale alla piccola e media impresa – dichiara Federica Maggiani, coordinatore di Rete Imprese Italia della Spezia.
Con l'arrivo del mese di luglio scatta il cambio al vertice del gruppo RETE imprese per l'Italia, tanto a livello nazionale quanto locale.
Di conseguenza il timone dell'equipaggio che raggruppa Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e CNA passa dalle mani di Confcommercio a CNA.
"Non si può far pagare alle imprese buona parte dei costi dello slittamento dell'aumento Iva". Lo afferma Ivan Malavasi, Presidente di Rete Imprese Italia.
"La persistente crisi dei consumi - spiega Malavasi - impone l'abolizione dell'incremento dell'Iva e non un semplice spostamento di tre mesi. Ma si può anche condividere l'atteggiamento del governo, se novanta giorni saranno utili a reperire le risorse necessarie a cancellare definitivamente l'aumento di questa imposta, innanzitutto attraverso coraggiosi tagli di spesa".
"Non è per nulla condivisibile, invece – sottolinea Malavasi - che l'esecutivo penalizzi le imprese aumentando gli acconti Irpef, Ires e Irap e azzerando in sostanza il fondo destinato a definire l'area di esenzione dall'Irap. Soprattutto in una situazione nella quale la pressione fiscale è già a livelli record e considerata la carenza di liquidità delle imprese, in particolare quelle dell'artigianato e del terziario di mercato".
"In un periodo di crisi economica - conclude Malavasi – è paradossale incrementare gli acconti fiscali che viceversa andrebbero ridotti, considerato il calo costante dei redditi. In questo modo si mortificano ulteriormente le aspettative di famiglie e imprese. Senza poi voler considerare che il mancato aumento dell'Iva per ora è solo temporaneo, mentre l'incremento al 100% dell'acconto Irpef e dell'Irap per ditte individuali e società di persone è a regime e quello al 101% dell'Ires, sia pure limitato al corrente anno, appare addirittura di dubbia costituzionalità".
Con riferimento ai lavori di consolidamento della Galleria Biassa sulla tratta ferroviaria La Spezia-Corniglia programmati peri primi giorni del mese di settembre, Rete Imprese Italia ribadisce che l'inzio dei lavori debba essere necessariamente procrastinato al mese di novembre.
Le Associazioni di Categoria aderenti a Rete Imprese Italia (Confcommercio, CNA, Confesercenti e Confartigianato) sono state informate pochi giorni fa, in occasione di un incontro convocato dall'Ass. Regionale Enrico Vesco, circa le decisioni assunte da Trenitalia e società collegate di avviare il 13 settembre prossimo i lavori di consolidamento delle gallerie nella tratta ferroviaria La Spezia-Corniglia.
Le imprese spezzine di Rete Italia si ritroveranno davanti alla Prefettura, in quanto Palazzo del Governo, lunedì 6 maggio alle ore 10 per richiamare l'attenzione, con la sottoscrizione di un appello, del Governo e del Parlamento alle responsabilità di dare risposte urgenti alla crescita, senza la quale, non c'è speranza: si muore.
RETE imprese Italia, il gruppo che riunisce in una unica sigla Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti informa che LUNEDI' 6 maggio 2013, dalle ore 9:30 attorno al Palazzo della Prefettura della Spezia si svolgerà una manifestazione pacifica delle sigle sopracitate e dei loro associati per manifestare e sensibilizzare come il mondo dell'imprenditoria italiana abbia bisogno di interventi urgenti, al fine di salvare aziende, posti di lavoro e una tradizione unica al mondo.
Ormai con una media quasi quotidiana si legge dello stato di crisi in cui versano le imprese operanti nel territorio comunale di Lerici.
Sale anche nella provincia della Spezia l'attesa per la giornata di Lunedì 28 gennaio p.v., quando dalle ore 10:00, presso la Sala Marmori della Camera di Commercio, i rappresentanti delle quattro associazioni del commercio, artigianato, turismo e servizi –riuniti in R.ETE. Imprese per l'Italia denunceranno la drammatica situazione che il sistema di imprese da troppo tempo sta vivendo, a causa di una eccessiva pressione fiscale, di un crollo dei consumi senza precedenti, di un difficile e costoso accesso al credito, di una burocrazia esasperante ed onerosa, per citare solo i punti di maggiore criticità.
R.ETE. Imprese per l'Italia ha organizzato per il 28 gennaio prossimo una giornata di mobilitazione nazionale per denunciare la drammatica situazione che il nostro sistema di imprese da troppo tempo sta vivendo sulla propria pelle, a causa di una eccessiva pressione fiscale, di un crollo dei consumi senza precedenti, di un difficile e costoso accesso al credito, di una burocrazia esasperante ed onerosa, per citare solo i punti di maggiore criticità.
"Il rinvio da aprile a luglio del pagamento della prima rata della TARES appare come un compromesso dal sapore elettoralistico che sposta il problema senza risolverlo".
Gent.mi Sindaci, Gent.mo Presidente del Parco 5 Terre,
con La presente R.ETE. Imprese per l'Italia chiede il Vostro aiuto e intervento al fine di trovare una soluzione per il sentiero della "Via dell'amore", chiuso ormai da mesi per motivi di sicurezza postumi a una frana abbattutasi su esso.
L'Osservatorio nazionale sul credito estende il campo di indagine a tutte le PMI della filiera di Rete Imprese Italia (artigianato, commercio, turismo, servizi) di cui, attraverso indagini di campo ed elaborazioni statistiche, analizza il clima di fiducia, l'andamento congiunturale, il fabbisogno finanziario, le dinamiche del credito (domanda, offerta, tassi, costi, condizioni), la natalità e mortalità delle imprese, i finanziamenti bancari in essere e i depositi bancari e postali.
"Il ritorno della Delega fiscale in Commissione Finanze del Senato non è certo un buon segnale. Si rallenta l'iter di approvazione di un provvedimento che, pur non essendo la panacea di tutti i mali, introduce elementi utili per le imprese".
"Confidiamo che oggi la Commissione Bilancio della Camera destini importanti risorse nella Legge di stabilità alla riduzione dell'Irap che grava sulle piccole imprese.
Il nostro Paese e l'Europa stanno affrontando una situazione di estrema difficoltà. Bisogna essere ora consapevoli che l'intero edificio dell'area euro è in grave pericolo e che l'Italia, nonostante i significativi passi avanti sulla strada della stabilità dei conti pubblici e delle riforme e i fondamentali più solidi rispetto ad altri paesi, rischia di divenire, per dimensione economica e peso specifico, il punto di rottura dell'Unione economica e monetaria.
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