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Baldino: "Enel deve prima di tutto portarsi via le sue ciminiere" In evidenza

"Il problema non è ENEL si o ENEL no".


"Il problema vero per la città, per la tutela della salute dei suoi residenti, per le ricadute occupazionali ed economiche del territorio è se mai ENEL come.
Lo dissi nello scorso Consiglio Comunale, quando abbandonai prima delle votazioni la seduta indignato per quell’ordine del giorno della maggioranza che chiedeva a ENEL di rimanere indicando nel gas la strada da seguire. Un odg tanto stupido quanto potenzialmente dannoso, come oggi vediamo.
ENEL è una azienda multinazionale importante con capitali enormi e noi è innegabile, su Spezia abbiamo bisogno di investitori.
Ma devono essere investitori che non ci avvelenano coi loro fumi, che non mettano a repentaglio la sicurezza dei cittadini coi loro rigassificatori, che non impediscano il sonno ai residenti coi loro container.

Abbiamo bisogno di investitori che si sappiano misurare e confrontare con la politica che governa il territorio e non che la scavalchi o peggio la inghiotta dietro una commistione di interessi e ricatti.
Purtroppo ENEL sino ad oggi non pare essere un investitore rispettoso del nostro territorio e delle istituzioni che usa a suo piacimento, oggi come in passato, pensando di sanare le profonde ferite inflitte alla nostra comunità magari elargendoci ogni tanto qualche obolo economico che peraltro non finisce quasi mai dove dovrebbe.
A questa ENEL io e il mio gruppo diciamo decisamente NO.
Se ENEL vuole restare alla Spezia deve prima di tutto portarsi via entro il 2021 le sue ciminiere e non istallarne altre, né di novanta, né di trenta metri.
ENEL deve smettere cioè di bruciare qualsiasi cosa per produrre energia.
Il gas non è una soluzione e questo va detto molto chiaramente.

ENEL quindi riconverta la propria area, prima di tutto bonificandola, in base al vecchio e caro concetto del “chi rompe paga” , pensi poi, confrontandosi con il territorio, come quell’area possa essere utilizzata per produrre lavoro e quindi ricchezza per la città intera, visto che stiamo parlando di un area vasta e collocata in una posizione sicuramente strategica.
Ripeto il problema non è cacciare ENEL per poi cercare altri grandi investitori, il problema è cacciare via le Ciminiere e la politica energetica archeologica che ENEL ci vuole ancora una volta imporre.
Alla collettività spezzina non interessano i problemi energetici nazionali e non perché siamo insensibili all’argomento, ma semplicemente perché in questo senso abbiamo già dato per sessant’anni coi nostri morti , i nostri ammalati e schiavizzando una parte del nostro territorio ai voleri di sua maestà ENEL.
Ecco che almeno oggi ENEL diventi Repubblica".

Massimo Baldino Caratozzolo

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