Il Consiglio Nazionale di Federazione Moda Italia si è riunito a Courmayeur, in Val d'Aosta, per discutere delle sfide che il settore del retail moda dovrà affrontare, dopo un 2024 chiuso con una diminuzione media del 4,2% rispetto all'anno precedente. Nel 2024 si è registrato un saldo negativo tra aperture e chiusure di negozi, con una perdita di 6.459 punti vendita.
Nonostante ciò, il settore continua a rappresentare una parte cruciale dell'economia italiana, con i suoi 164.369 negozi che danno lavoro a 299.793 persone.
I saldi invernali del 2025 hanno confermato il calo dei consumi, segnando una diminuzione del 5,5%. Inoltre, il 60% delle aziende intervistate ha segnalato una riduzione delle vendite rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
I dati illustrati da Federmoda trovano riscontro anche nella provincia della Spezia, il presidente di Federmoda Confcommercio La Spezia Simone Vezzoni dichiara: "Sono dati preoccupanti quelli illustrati da Federmoda. Il numero di chiusure continua a crescere inesorabilmente. È fondamentale interrogarsi su quali azioni intraprendere per garantire la competitività delle attività rimaste. È ormai certo che la digitalizzazione sia una necessità per i nostri negozi, non solo per approdare all'e-commerce, ma soprattutto per restare al passo con i tempi. Digitalizzarsi significa facilitare i rapporti con i fornitori, accedere ai canali B2B, ottimizzare gli assortimenti per una migliore rotazione del magazzino e potenziare la comunicazione attraverso i social media. Molti fornitori di medie dimensioni hanno compreso l'importanza di preservare l'intera filiera, non devono diventare competitor, serve la massima collaborazione, perché da essa dipende la nostra stessa sopravvivenza. Siamo l'ultimo anello della catena in termini temporali, ma il più importante, perché siamo il punto di contatto diretto con il mercato."