"Grande successo per lo sciopero e la manifestazione dei metalmeccanici alla Spezia. L'adesione ha superato l'80%, con fabbriche praticamente svuotate e oltre mille lavoratrici e lavoratori in corteo per le vie cittadine", annunciano i sindacati al termine della manifestazione che questa mattina ha portato i lavoratori in sciopero dalla Prefettura sino in piazza Mentana. Qui la mobilitazione si è conclusa con un comizio durante il quale sono intervenuti Francesco Grilli (Fiom Cgil), Graziano Leonardi (Uilm Uil) e Kevin Lanieri (Fim Cisl).
L'obiettivo della protesta è chiaro: convincere Federmeccanica e Assistal a riaprire il tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale. I metalmeccanici chiedono un aumento salariale adeguato, maggiore sicurezza sul lavoro, anche negli appalti, e una riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario.
"La partecipazione massiccia dimostra quanto sia forte la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori a ottenere condizioni migliori. Ora Federmeccanica e Assistal non possono più ignorare le nostre richieste" - hanno dichiarato i dirigenti sindacali, che hanno sottolineato - "La mobilitazione proseguirà fino a quando non verranno garantite risposte concrete e adeguate alle esigenze dei lavoratori del settore".
Tra i partiti politici che hanno dato il proprio sostegno alla mobilitazione ed erano presenti al corteo, Rifondazione Comunista.
"Sosteniamo lo sciopero dei metalmeccanici e denunciamo la prepotenza del padronato italiano che ha finora respinto le richieste dei sindacati - afferma Jacopo Ricciardi, co - segretario regionale di Rifondazione Comunista Liguria - Quasi due milioni di lavoratrici e lavoratori attendono il rinnovo del contratto e i padroni fanno muro.
Questo atteggiamento degli industriali dovrebbe essere al centro del dibattito politico-mediatico, invece regna una quasi totale distrazione. Chi oggi sciopera merita una medaglia perché il modello fondato sui bassi salari condanna il paese al declino.
Lo sciopero dei metalmeccanici non solo è una sacrosanta protesta per l'adeguamento dei salari ma serve al paese per rilanciare l'economia.
L'Italia va avanti quando la classe lavoratrice avanza sul piano dei salari e dei diritti".