“Esprimo - prosegue - la mia piena solidarietà agli operatori portuali e alla mobilitazione sindacale che ha rifiutato il carico a Genova, ottenendo l’accordo con la prefettura e l’Autorità portuale. Mi auguro che altrettanto avvenga alla Spezia, dove sembra che il materiale sarà trasportato in treno per poi essere caricato. Chiedo pertanto al Sindaco Peracchini, al Prefetto Garufi e all’Autorità portuale di sistema del Mar Ligure Orientale di dare immediatamente rassicurazioni sul fatto che ciò sarà impedito con ogni mezzo. È inaccettabile chiudere i porti alle persone per lasciarli aperti alle armi”.
“Come espresso più volte dal Parlamento europeo, più di recente nella mia relazione sul Post-Primavere arabe in Medio Oriente e Nord Africa, è inaccettabile che gli Stati UE, a parole difensori dei diritti umani e del diritto internazionale, esportino armi a regimi come quello saudita, a maggior ragione da impiegare per il conflitto in Yemen e, in generale, a fini di repressione o contro la popolazione civile. Esiste in proposito dal 2008 una Posizione comune del Consiglio, che vieta espressamente questo tipo di esportazioni, è tempo di farla rispettare davvero a tutti gli Stati membri, con un meccanismo sanzionatorio. Abbiamo inoltre chiesto ripetutamente - conclude - un embargo sulla vendita di armi all’Arabia Saudita esteso a tutta l’Unione europea. Non possiamo più permetterci di arretrare sui nostri principi fondamentali per meri interessi economici”.