A seguito della mareggiata di fine ottobre il deputato del M5S Roberto Traversi, membro della Commissione Difesa della Camera dei deputati ha interrogato il Ministro della Difesa per sapere quali iniziative sono state messe in atto per promuovere la verifica dello stato di conservazione dell’amianto dei capannoni della Marina Militare della Spezia.
“Il M5S di La Spezia e il Comitato dei cittadini di Marola mi aveva segnalato la presenza di danni su alcuni capannoni e la possibile dispersione di fibre d’amianto nell’ambiente a seguito della mareggiata” - dichiara Roberto Traversi e aggiunge - “il Ministro ha risposto che dei 5 magazzini trattati nell’interrogazione, uno è già stato bonificato con un intervento di confinamento del materiale contenente amianto e per i rimanenti si è proceduto all’inoltro delle schede di notifica dei materiali contenenti amianto all’ufficio dell’Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.5) della Spezia. Dalla lettura della risposta del Ministro si legge che tutte le strutture sono, comunque, sottoposte a un programma di controllo e di manutenzione che non ha mai evidenziato dispersione di fibre di amianto.
Il Ministro ribadisce, inoltre, che “l’area prospiciente il quartiere di Marola, è stata e continua ad essere sottoposta alla mappatura amianto, che viene regolarmente aggiornata”.
Roberto Traversi nell’ambito della discussione seguita alla risposta del Ministro ha sottolineato che “Il numero dei colpiti da malattie collegate all’amianto nella nostra Regione è uno dei più alti d’Italia, come è stato evidenziato anche dall’Osservatorio Nazionale Amianto e che, pertanto, si auspica non solo che venga attuato un piano di monitoraggio costante delle aree della Marina Militare ma che, considerato che stiamo parlando di magazzini in disuso, si possa procedere a un progetto di riqualificazione e bonifica dell’area a vantaggio dei cittadini di La Spezia e del quartiere di Marola che vive a stretto contatto con queste strutture e indicherò come utile l’aprire un tavolo tecnico che possa far realizzare un piano particolare e autonomo per quella zona, liberando il quartiere da quello skyline e da una servitù ormai non più funzionale neppure alla Marina militare”.