“Questo progetto va in senso direttamente opposto a quello della riforma della portualità che invece promuove l’individuazione di autorità di sistema degli scali permettendo loro di esercitare un ruolo di primo livello”, ha aggiunto Moretti. “Ricordo a tutti che La Spezia è il secondo porto “core” d’Italia e l’aggregazione con Marina di Carrara che ha fatto nascere l’Autorità di sistema portuale del mar Ligure orientale sta funzionando molto bene – ha spiegato – La richiesta di autonomia invece rischia di togliere ai nostri scali la possibilità di avere una visione più generale delle problematiche inerenti la logistica e, allo stesso tempo, creerebbe una concorrenza assurda tra gli stessi scali che devono competere con la portualità del Nord Europa per cui serve una visione strategica nazionale”. Ha concluso: “La Fit Cisl ribadisce l’importanza della portualità nella nostra regione ma allo stesso tempo nel territorio . Il rapporto con la città è stato costruito negli anni con un duro lavoro e chiediamo con forza che le parti politiche e imprenditoriali salvaguardino quanto è stato creato perché il porto da sempre rappresenta una parte fondamentale dell’economia spezzina oltre a essere un importante motore occupazionale. Senza dimenticare che da tempo il nostro scalo è inserito nelle reti Ten-T raggiungendo anche importanti livelli di sicurezza, efficienza e di ottimo impatto ambientale oltre alla recente crescita del polo crocieristico che porta alla Spezia importanti ricadute. Auspichiamo infine che si proceda agli investimenti previsti dal Piano regolatore portuale che vedono protagonisti gli operatori portuali Lsct e Tarros”.