Ieri il chiarimento. Il Comitato ha mostrato al sindaco il testo originale della mail del 7 gennaio, mai resa pubblica, con la quale chiedeva perché non fossero stati coinvolti i cittadini nel conoscere e valutare le quattro soluzioni per la viabilità di Bradia e via Paradiso, inviate in Regione. La notizia che entro fine gennaio da Genova sarebbe tornato il progetto da finanziare, faceva a pugni con l’idea di partecipazione che Ponzanelli e Comitato avevano condiviso ad agosto. Ieri il chiarimento del sindaco: la Regione deve solo valutare le soluzioni per il finanziamento da erogare; il progetto – ha assicurato il sindaco - sarà discusso con la città.
L’incontro è stato anche l’occasione per affrontare altre questioni che, sempre via mail, il Comitato aveva sollevato al sindaco il 5 novembre scorso senza ottenere risposta. La più attuale piazza Martiri, sullo sfondo la proroga dei permessi di costruire del Piano Botta, questione apertissima, e il Piano di utilizzo del demanio marittimo con l’innovativo processo di partecipazione voluto dal sindaco, condiviso dal Comitato e abortito in commissione territorio. Su questo punto il presidente Rampi, presente all’incontro, ha reso noto che le osservazioni preliminari svolte dal Comitato sono state allegate alla delibera di adozione.
Su piazza Martiri invece le posizioni sono rimaste, per ora, divergenti. Il Comitato il 5 novembre aveva chiesto un intervento del sindaco per la pubblicizzazione delle carte. Si è visto costretto a ricorrere al difensore civico. Il sindaco ha rivelato di essere convinta, in base all’informazione degli uffici, che il Comitato non avesse aderito all’invito di ripresentare la domanda col modulo corretto. Insomma tutta un’altra storia. Fermare i lavori come il Comitato chiede da ottobre quando ancora dovevano iniziare gli scavi? Il sindaco Ponzanelli ha ripetuto che non vuole far correre alla città il rischio di un risarcimento danni da parte dell’impresa. Ed ha annunciato a conclusione dell’incontro con una mossa a sorpresa l’iniziativa di convocare impresa e ricorrenti al Tar per trovare una soluzione.
Il Comitato è perplesso: è giusto delegare e caricare i cittadini ricorrenti della responsabilità di trovare con l’impresa una soluzione per la piazza? Il ricorso è avverso ai permessi di costruire rilasciati dall’Amministrazione Cavarra, non è contro la ditta costruttrice. E gli oltre cinquecento cittadini firmatari di una petizione non hanno voce in capitolo? Non è neppure chiaro quando la petizione verrà discussa in consiglio comunale. Dopo oltre due mesi le istanze dei cittadini non hanno risposte, in barba allo Statuto comunale. E questa è una divergenza aperta. Ma il confronto continuerà
Comitato Sarzana, che botta!