Poteva essere un tranquillo mercoledì sera nel quale discutere, come da programma, della tariffa puntuale 2019, ma così non è stato. L’Assessore Kristopher Casati, convocato proprio per relazionare sul tema, per un’ora ha assistito ad uno scontro acceso.
“Avevamo chiesto di realizzare un percorso sul bilancio, per avere il tempo di valutare la materia, invece avete deciso per un percorso a tappe forzate - esordisce il commissario Guido Melley - Marco Tarabugi sa bene che giacciono da mesi e mesi richieste di convocazione della II°commissione, come quella sul Waterfront che aspetta da 7 mesi! Una di queste date era stata ipotizzata per mercoledì 27 febbraio, ho saputo che questa commissione è stata buttata nel gabinetto. Questo è un atteggiamento offensivo, intollerabile verso i gruppi consiliari, se fossimo in altri tempi vi dovreste dimettere! Questa cosa deve finire!”
Il commissario Melley si riferisce ad una mail inviata da parte dell’opposizione nella quale era stato chiesto, dato che il 25 febbraio era prevista l’illustrazione del bilancio, di non ritrovarsi dopo 2 giorni (il 27 febbraio) a discutere del bilancio a discapito di una seduta che giace da 7 mesi (Waterfront).
La seduta per un’ora buona è stata occupata da questa discussione sull’ordine dei lavori della commissione. Il presidente Giacomo Peserico conferma di aver ricevuto una mail ieri da parte della commissaria Federica Pecunia nella quale si richiedeva di distanziare le sedute della V° commissione per poter consentire ai consiglieri di approfondire il tema, chiedendo magari eventuali approfondimenti.
In realtà questa è stata la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso, da tanto tempo parte dell’opposizione lamenta una forte insofferenza nei confronti delle richieste della minoranza, insomma il clima è tutto fuorché disteso.
“Se volete chiedere le mie dimissioni fatelo - ha risposto il presidente Giacomo Peserico - Ma ditemi su quali richieste questa commissione non si è riunita! Abbiamo consentito anche questa sera, a fronte di una vicinanza con il bilancio, un’audizione sulla Tari che è una delibera collegata col bilancio”. “Si tratta di una richiesta legittima, non di una tua concessione” ha risposto piccato il commissario Melley.
“Una convocazione non la si prepara dalla sera alla mattina! - continua il presidente Peserico - Era già tutto predisposto per far partire la convocazione questa mattina nel momento in cui mi è arrivata la vostra comunicazione e vi ho risposto”.
Nella mail di risposta il presidente Peserico conferma che “Per le commissioni già convocate per il 25 e 27 febbraio verranno valutate le richieste di approfondimento avanzate da parte dei commissari e saranno discusse se necessario anche in eventuale ulteriore seduta”.
Insomma da un lato parte dell’opposizione ha richiesto di non svolgere commissioni ravvicinate sul tema del bilancio, dall’altro il presidente Giacomo Peserico ha risposto che verranno accolte tutte le richieste di approfondimento, se non bastassero quelle due commissioni, anche in altre successive.
“Non ti abbiamo chiesto questo, ti abbiamo chiesto di non forzare le date! Ve ne siete fregati! - ha proseguito innervosito il commissario Melley - Avete costretto il presidente Tarabugi a far saltare una commissione che aspettiamo di svolgere da 7 mesi”
Già perché la data 27, potenzialmente utile per discutere del tema Waterfront è stata “occupata” da quella sul bilancio.
“Per la commissione sul Watefront stiamo cercando un’altra data, non è che non si farà più - ha risposto il presidente Marco Tarabugi - È stata rinviata di qualche giorno”.
Ma la risposta del presidente Tarabugi non ha stemperato per nulla la discussione. “Da parte vostra è mancata la volontà - ha affermato la commissaria Federica Pecunia - La mail era chiara. Il vulnus è che il 27 avete già deciso di licenziare la pratica, alle due capigruppo a cui sono venuta è già scappato detto a qualcuno che avete già deciso quando portarlo in consiglio comunale, non prendeteci in giro!”.
Dall’altra parte della barricata chi ha definito come “allucinante” l’atteggiamento dell’opposizione è il commissario Fabio Cenerini, anche se comunque ha ammesso la necessità di una maggiore apertura: “Le commissioni vanno convocate, c’è stato un errore e gli errori vanno ammessi. Ci dovrebbe essere un po’ di apertura in più, però avete un accanimento impensabile”.
Una domanda è sorta spontanea, almeno per il commissario Massimo Caratozzolo: “Com’è possibile che una commissione slitti di 7 mesi su un argomento come il Waterfront tanto sbandierato sui giornali dall’amministrazione?”.
“Prima non c’era impellente necessità di convocare la commissione, poi si sono verificati avvicendamenti che hanno creato del materiale su cui discutere” ha risposto il presidente Tarabugi.
Ritrovare un clima diverso, almeno sereno politicamente parlando, a queste condizioni sembra impossibile. Parte dell’opposizione sente un’insofferenza da parte della maggioranza che ormai, stando alle parole dei commissari oggi, pare intollerabile. La discussione si conclude con un nulla di fatto se non con una conferma, all’orizzonte si vede solo un muro di nubi nere.