Una lettera aperta pubblicata oggi sulla stampa attiva la reazione immediate del Sindaco sarzanese che, sul suo profilo Facebook, posta immediata e dura replica: “Sporgerò querela nei confronti di chi infanga la mia reputazione professionale e personale a mezzo stampa, e presenterò esposto al consiglio dell’Ordine della Spezia e al Consiglio di disciplina di Genova”.
La lettera “incriminata” è un pubblico appello proveniente da un gruppo di legali suoi colleghi, tramite il quale si chiede al Sindaco di smarcarsi da parte della sua stessa Giunta, rimarcando il suo “risaputo” distinguo rispetto ad alcuni compagni di viaggio dell’Amministrazione da lei gestita: “Sei sempre stata dalla parte di chi è in difficoltà, di chi soffre, e di quelli che a chi è in difficoltà, e a chi soffre, porgono una mano amica e solidale e non la ritraggono sdegnosi – scrivono nella lettera – l’articolo 1 del codice deontologico forense dice che l’Avvocato tutela, in ogni sede, il diritto alla libertà e vigila sui principi per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali - aggiungono - cosa ci fai al fianco di chi commemora la tragedia più buia della storia del 900 (la seconda guerra mondiale, i campi di sterminio, a chi vorrebbe chiudere egoisticamente le porte del proprio Paese, della propria città e della propria casa non solo ad ogni espressione di umana e cristiana accoglienza, ma anche a un civile dibattito per il quale è stato chiesto educatamente il permesso? Ma cosa c'entri Tu con la filosofia delle ronde (ops, scusa, si chiamano “passeggiate dissuasive”) di Forza Nuova o di Casa Pound”?
Le toghe concludono con questo appello: “Oggi hai una chance importante: potere lasciare una traccia positiva nella vicenda democratica della città, non è possibile che tu, invece di passare alla storia come uno dei tanti Sindaci innovatori, preferisca essere ricordata come l’erede storica di Dumini e di Ricci, come simbolo della loro rivincita. Dimostraci che tra le fatiche della democrazia e la scorciatoia delle ronde non hai esitazioni nello scegliere le prime e ti potremo considerare davvero il Sindaco di tutti”.
Tra i firmatari, tutti colleghi di toga, ci sono persone ben note e anche riconducibili alla vita politica sarzanese: Emilia Amato, Francesca Angelicchio, Marina Battistini, Daniele Castagna, Francesca Castagna, Maurizio Giannarelli, Simona Lazzini, Paolo Bufano, Giovanni Pelli, Carlotta Furter, Alberto Spadoni.
Ma l’appello pubblicato sulla stampa non ottiene la reazione voluta, anzi, tutt’altro, ed il Sindaco risponde con parole inequivocabili a ciò che viene da lei letto come un “surreale attacco politico”.
“Ci chiediamo cosa ci fai al fianco di chi (?) commemora i campi di sterminio [...] è mai possibile che tu ... preferisca essere ricordata come l’erede storica ed ideale di Dumini (l’assassino di Matteotti) [...]” – riassume Ponzanelli nelle prime righe - nessun avvocato può accettare lezioni di democrazia e di deontologia forense da chi strumentalizza la nostra categoria per sferrare un attacco politico tanto surreale e delirante quanto bieco e diffamatorio.
Nessun sindaco può accettare offese a chi è stato democraticamente eletto dai suoi cittadini, e ne rappresenta la dignità in ogni sede.
Pietoso osservare come chi si autoproclama difensore di principi ed istituzioni democratiche attribuisca con disinvoltura ignobili marchi lesivi della dignità di una persona, di una collega e di un sindaco democraticamente eletto.
Sporgerò querela nei confronti di chi infanga la mia reputazione professionale e personale a mezzo stampa, e presenterò esposto al consiglio dell’Ordine della Spezia e al Consiglio di disciplina di Genova.
Chiedo scusa a tutti i miei cittadini per queste persone, che offendono la libertà democratica e l’immagine dell’istituzione che tutti li rappresenta.
Queste persone si impegnano per dividerci ma abbiamo qualche notizia per loro. La nostra città, la nostra comunità, è legata da valori comuni: democrazia, libertà, rispetto, solidarietà. Sarzana non accetta offese. Non cederemo a chi vuole sferrare volgari attacchi alla dignità e alla libertà democratica di chi ha votato e di chi è stato eletto, a chi diffama senza avere il coraggio di puntare il dito.
La misura è colma”.
Sono passati pochi mesi dall’insediamento del nuovo Governo sarzanese, quando dopo più di 70 anni si è insediata nella città una Giunta di centrodestra ed un Sindaco donna. Ciò forse acutizza la lotta politica tra perdenti e vincitori, chi alla ricerca di rivalsa e di una linea più consona e chi vuole dimostrare il proprio distinguo e rispondere alle promesse elettorali fatte e, quindi, alle richieste ed al mandato ottenuto dai cittadini.
Tra queste richieste c’è sicuramente quella di una maggiore sicurezza, con le iniziative intraprese in questo senso dalla nuova Amministrazione: cambio di regolamento della Polizia Urbana per meglio incidere, maggiore collaborazione tra le Forze dell’Ordine e la volontà di applicare ciò che è previsto dalla Legge, tra cui il daspo urbano del Decreto Minniti fino all’applicazione del Decreto Sicurezza del nuovo Ministro.
Ciò è consentito ed è anche richiesto da molti dell’opposizione che, preoccupati dall’aumento della microcriminalità e furti degli ultimi mesi, spesso chiedono se l’Amministrazione sappia mantenere ciò che ha promesso o se fosse solo propaganda.
Nel frattempo si accavallano nella città le notizie ed i problemi; dalle minacce alla compagna dell’Assessore Italiani di “Sarzana Popolare”, alla problematica Campi, l’Assessore (sempre dei Popolari) sfiduciato dagli stessi.
Alle parole del Sindaco si aggiungono subito quelle del Consigliere (e Avvocato) Luca Ponzanelli, che dalla propria pagina Facebook scrive altrettanto chiare parole: "in questi pochi mesi (un decimo di legislatura) pensavo di aver visto già molto: attacchi ingiustificati e strumentalizzazioni fuori dall’umano.
Oggi questa lettera di una manciata di colleghi (alcuni anche stimati), assolutamente incomprensibile e offensiva che richiamano il Sindaco, una collega, al rispetto della democrazia e la accostano ai campi di sterminio.
Da avvocato, non da politico, è inaccettabile: non può finire qui”!
Attendiamo gli sviluppi.