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Il “caso” Asti in consiglio comunale? Discussione rinviata In evidenza

di Francesco Truscia - L’opposizione cerca di portare in consiglio comunale la discussione sul “caso” Asti, trovando il voto favorevole di Guerri e Caratozzolo.

Durante il consiglio comunale di ieri sera l’opposizione ha cercato di portare sul tavolo della discussione il caso dell’assessore Paolo Asti che ha recentemente rimesso al sindaco la delega alla cultura e che ha visto scendere in campo, a sua difesa, anche il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi.

La vicenda è nota ed è protagonista della discussione politica e sulla stampa da circa una settimana.

Ieri sera la prima persona a portare all’attenzione dell’aula il tema legato alla vicenda dell’assessore Paolo Asti è stata la consigliera del Partito Democratico Federica Pecunia: “Ci aspettavamo delle dichiarazioni da parte del sindaco in merito ai fatti di questa settimana, pensiamo debba dare comunicazione all’aula degli accadimenti”.

In effetti il sindaco Pierluigi Peracchini ha preso la parola al riguardo, ma probabilmente non si è trattato della risposta che l’opposizione si aspettava, infatti il primo cittadino si è limitato ad una singola dichiarazione: “Volevo dirvi che da oggi ho acquisito anche la delega alla cultura”.

Dopo poco è entrata in scena una mozione urgente a firma dei consiglieri Pecunia, Melley, Manfredini e Lombardi. L’oggetto della mozione? “Dimissioni assessore alla cultura”.

“L’amministrazione ha istituito una commissione, ma noi vogliamo chiedere una riflessione di carattere politico su una vicenda dai contorni confusi e opachi con possibili profili di incompatibilità e conflitti d’interessi - ha esordito il consigliere Paolo Manfredini - Quali sono le valutazioni del sindaco in merito alle insinuazioni effettuate dall’assessore nei confronti della dirigenza comunale?".

In poche parole con questo documento vengono richieste al sindaco le motivazioni per cui ha accettato le dimissioni dell’assessore solo per quel che riguarda la cultura e non ha preso in considerazione la revoca di tutte le altre deleghe, la sussistenza o meno del rapporto di fiducia tra il sindaco e l’assessore e la tempistica per il lavoro istruttorio della commissione d’inchiesta interna.

“Sono giorni che vediamo un processo mediatico quotidiano sul nulla - risponde il consigliere Fabio Cenerini - Quello che si legge è che l’assessore ha donato 100/200 cataloghi con una delle sue società dalle quali si è dimesso, dove sarebbe il conflitto d’interesse?. Quando ci saranno elementi concreti nessuno si sottrarrà alla discussione, ma su qualcosa di tangibile e non su illazioni”.

Al momento della votazione l’urgenza verrà bocciata, però il consigliere Massimo Caratozzolo ed il presidente del consiglio Giulio Guerri voteranno a favore, in contrasto con tutto il resto della maggioranza.

Dopo la votazione comparirà su Facebook un commento dell’assessore Paolo Asti nel quale viene sottolineato il comportamento dei due “compari” Guerri e Caratozzolo per aver appoggiato la mozione dell’opposizione.

Poco dopo i presentatori della mozione d’urgenza invieranno un comunicato stampa in merito alla bocciatura dell’urgenza della mozione.

La discussione viene quindi rinviata ad uno dei prossimi consigli comunali ma la frattura, se ancora non fosse evidente, tra il gruppo “Per la nostra città” (Giulio Guerri e Massimo Caratozzolo) e la maggioranza ormai è totale.

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