“Meno tasse, più lavoro”, “Sì Tav”, “Giù le mani dal no profit”. Questi alcuni degli slogan con cui Forza Italia scenderà in piazza alla Spezia e a Sarzana, a partire da sabato, per contestare le politiche del governo 5 Stelle-Lega, in particolare le misure contenute nella manovra economica.
Con tanto di gilet azzurri, che richiamano volutamente i gilets jaunes francesi. Nel mirino di Forza Italia finiscono soprattutto i provvedimenti simbolo del governo giallo-verde: reddito di cittadinanza e flat tax, nel primo caso giudicati “una misura di assistenzialismo”, nel secondo “un provvedimento deludente rispetto alle promesse elettorali”.
Le nuove iniziative di Forza Italia, dopo l’annuncio della candidatura alle prossime elezioni europee di Silvio Berlusconi, sono state presentate oggi dalla deputata spezzina Manuela Gagliardi, dal capogruppo in consiglio comunale Fabio Cenerini, dalla presidente del club sarzanese Forza Silvio Valentina Camilli, dai consiglieri comunali Enzo Ceragioli e Oscar Teja e da Claudio Galante.
“Questa è un’iniziativa nata dai parlamentari di Forza Italia a livello nazionale - ha esordito Gagliardi - per esprimere la nostra contrarietà alla legge di bilancio: ci sono troppi punti critici, è una finanziaria disorganica e priva di una visione d’insieme. I grandi temi del centrodestra come l'alleggerimento tassazione, in più, non sono stati portati avanti. Prevedere solo dell’assistenzialismo con il reddito di cittadinanza non ci sembra la scelta giusta: non ci si può dare un assegno a qualcuno perché se ne stia tranquillamente a casa senza far nulla”.
Altro capitolo a cuore di Forza Italia è quello delle grandi opere, linea Tav compresa, su cui il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha disposto un’analisi dei costi-benefici già portata a termine, e che con ogni probabilità delinea un parere totalmente negativo sull’opera. “A Torino abbiamo manifestato per il sì alle grandi opere - ha aggiunto la parlamentare spezzina - Gli unici che continuano a fermare la crescita sono proprio i 5 Stelle: sono ancora fermi a quando stavano all’opposizione”.
Giudizio tranchant anche quello di Cenerini: “Si tratta di un’allenza scellerata, non prevista durante le elezioni, e che rivela tutta l’incompatibilità tra Lega e Movimento 5 Stelle. Nel contratto di governo hanno messo insieme misure che non erano previste nel programma dell’altra forza politica. Ad esempio: non si può aiutare le partite Iva danneggiando nel contempo i lavoratori dipendenti. Le grandi opere? In Italia di ponte Morandi ce ne sono a bizzeffe: il nostro Paese ha bisogno di infrastrutture, ma noi abbiamo i Di Battista che dicono no a un’opera come la Tav, che può portare solo crescita e benessere. Di questo passo porteranno l’Italia a sbattere”.
Ce n’è abbastanza per ritornare in piazza, con manifesti e gilet azzurri, sia alla Spezia, in piazzetta Del Santo, che a Sarzana, in piazza Matteotti, sabato 26 gennaio dalle 15 alle 19. Perché l’elenco delle accuse è lungo: “L’aumento dell’Ires sulle realtà del terzo settore è una stangata, così si fa fuori il concetto di sussidiarietà - ha rincarato Teja - Stiamo parlando di ben 120 milioni di euro in più di tassazione nel 2019 per queste realtà (in realtà proprio oggi il raddoppio dell'Ires è stato eliminato in Parlamento come annunciato dal governo, ndr)”.
“La nuova discesa in campo di Berlusconi ha ridato linfa ai territori: saremo in piazza per riavvicinare alla politica quelle persone che non vanno più a votare”, ha detto Galante, mentre Ceragioli ha sottolineato come “il contratto di governo in questi mesi ha bruciato i risparmi degli italiani in maniera fulminea”.
