Secondo una stima dell’Anaao, il sindacato dei medici dirigenti, nel 2028 per effetto dei pensionamenti usciranno dal circuito oltre 47mila specialisti. Si tratta di un dato naturale se visto nell’ottica dell’inevitabile ricambio generazionale, ma molto preoccupante se pensiamo che già adesso i nuovi ingressi non bastano a colmare i vuoti lasciati. Infatti quest’anno l’offerta è stata di 6.200 borse di studio, nonostante il fabbisogno nazionale calcolato dalle Regioni per garantire la piena operatività del sistema sanitario sia stato di 8.569 nuove unità. Inoltre, alcune specializzazioni non riscuotono più l’interesse dei neolaureati, perché comportano un alto rischio professionale: mi riferisco in particolare all’anestesia e alla chirurgia generale. Per quest’ultima, nel 2018, lo Stato ha stanziato 365 borse di studio, e appena 90 neolaureati in tutta Italia hanno puntato a chirurgia generale come prima scelta".
Prosegue Eretta: "Quando si parla di ospedale sotto organico e reparti in difficoltà bisogna sempre guardare al quadro generale nel quale certi fenomeni si iscrivono, ed evitare le facili semplificazioni utili per la polemica politica ma completamente inutili per mettere in piedi una discussione seria. Riguardo al reparto di rianimazione del San Bartolomeo posso assicurare che non verrà chiuso. Risposte veramente pervasive possono arrivare solo da Roma. Al riguardo lasciamo lavorare il nuovo Ministro, il suo staff e la maggioranza di Governo. Credo che la rotta possa essere invertita”.