Sulla questione amianto nei capannoni della Marina Militare a Marola, la Regione intende convocare un tavolo tecnico con Ministero della Difesa, Comune e ASL per valutare i rischi e avviare azioni che rassicurino la popolazione, giustamente preoccupata dalla dispersione delle fibre di eternit sull’abitato. È quanto dichiarato ieri dall’assessore Viale, rispondendo all’interrogazione presentata dal consigliere regionale di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Francesco Battistini e dal capogruppo Gianni Pastorino.
«L’organizzazione del tavolo è un primo segnale positivo, cui auspichiamo possa finalmente seguire un programma di bonifica. Abbiamo chiesto all’assessore di tenerci aggiornati sulla data di convocazione e sull’iter procedurale – dichiarano Battistini e Pastorino - Da tempo denunciamo che le coperture dei capannoni costituiscano un pericolo per gli abitanti di Marola, ma anche per il personale che lavora all’interno del perimetro militare. E siamo stati testimoni di quanto accaduto durante la burrasca del 29 e 30 ottobre, quando schegge di eternit si sono staccate dai tetti finendo sui caseggiati fronte».
«I censimenti sono datati, per stessa ammissione dell’assessore. E al momento non abbiamo neppure uno studio sullo stato di deterioramento del materiale, che ci consenta almeno di valutare la quantità di fibre disperse. A maggior ragione, riteniamo debba aprirsi un confronto col Ministero della Difesa per avviare la bonifica e lo smaltimento, al di là dello stato di conservazione dei materiali, con tempi certi e rapida attuazione - chiariscono Battistini e Pastorino - Crediamo che la Regione debba avviare un’iniziativa energica affinché l’amianto non nuoccia più a nessuno. L’eternit è illegale: non dovrebbe più essere presente in alcun edificio, tantomeno negli edifici dello Stato. La Marina e il Ministero della Difesa hanno avuto molto dalla città di La Spezia: ora è venuto il momento che si assumano le necessarie responsabilità con la popolazione».