Per costruire nuovi ospedali si dice che le risorse pubbliche non bastano, servono i soldi dei privati.
Non si capisce perché per la Tav si arrivi addirittura a ipotizzare di stanziare risorse regionali e non si possa invece chiedere ai privati.
Confindustria non è interessata a sostenere la Tav ma solo le manifestazioni a suo favore? Serve anche a loro un’analisi dei costi e dei benefici?
Multinazionali, finanza speculativa e grandi industriali italiani ci raccontano che se l’economia va male è sempre colpa di altri: tasse, costo del lavoro, infrastrutture. Noi crediamo che sia finito il tempo di farci prendere in giro. Lavoriamo troppo o non lavoriamo niente per colpa loro. Paghiamo più tasse perché trasferiscono i capitali nei paradisi fiscali, perché scelgono a là carte dove insediare le loro sedi legali e fiscali.
La decrescita infelice sono loro.
Davanti al silenzio assordante sul futuro industriale di questo Paese, (la vicenda Pernigotti è sono l’ultima pagina di un’agonia fatta di dumping e speculazione finanziaria) qualcuno pensa sinceramente che siano con i 40 minuti che potrebbero risparmiare tra 20 anni le merci per andare oltralpe a salvarci? davvero sarà il no alla Tav a rubarci il futuro?
Il Paese ha paura delle piogge e del fango, degli incendi e del vento, perché i soldi per la messa in sicurezza non ci sono. Dire che la più grande opera da sostenere sarebbe questa non è uno slogan, è semplice buon senso. Creerebbe tanto buon lavoro e salverebbe vite, oltre al patrimonio ambientale, paesaggistico e artistico.
Se una casa ha gli infissi vecchi, il boiler rotto e gli impianti non a norma, non ci si indebita per comprare un Suv.
In tutto ciò il commissario per la Torino-Lione Foietta dichiara che il traforo del Frejus è in pericolo come lo era il Ponte Morandi a Genova. Se il rischio sicurezza è concreto e immediato, come possiamo aspettare i vent’anni di costruzione della Tav? Perché non si interviene subito?
Per tutte queste ragioni, insieme a tanti e tante, l'8 dicembre saremo in piazza a Torino, perché crediamo credo che ci siano altre priorità.
Chiunque fosse interessato a raggiungere Torino può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sinistra Italiana - La Spezia