"Siamo molto contenti di sostenere Piera Sommovigo, una candidata di alto livello, che esprime il rigore con cui si è ragionato sulle candidature e l'attenzione che abbiamo riservato all'inversione delle logiche partitiche", così in una nota Sinistra Italiana La Spezia.
"La scelta di un candidato con questo profilo, vicino alle battaglie dei cittadini e dei lavoratori, al tempo stesso di grande competenza amministrativa, è il risultato di un'indiscutibile volontà di cambiamento da parte dei partiti, che hanno anteposto i contenuti ad ogni forma di propaganda.
Non c'è stata la volontà di individuare rapporti politicisti o candidature d'effetto, ma quella di legare i contenuti comuni al profilo migliore che potesse interpretarli, considerata la disponibilità di molti candidati di spessore - in primis Guido Melley - a convergere su di lei.
La battaglia che più ci unisce in questo senso è quella di recuperare una sanità appropriata per i cittadini, amareggiati per la grave trascuratezza con cui è stata trattata la provincia spezzina e ormai completamente disorientati da una serie inesauribile di disagi.
Il fatto che Peracchini abbia assecondato l'esplicito disinteresse di Toti per le vicissitudini di ASL 5 ha avuto una gravissima ricaduta sulla città, generando una mobilità eccessiva dei medici, la chiusura di reparti fondamentali, la fuga dei pazienti in altre regioni e un grave disservizio complessivo, ormai davvero insopportabile.
Crediamo in questo senso che sia importante, al netto della propaganda e della dimensione elettorale, che il ruolo del Primo Cittadino sia quello di difendere la città dal piano sanitario regionale che, sacrificando i bisogni primari del territorio, ha determinato la progressiva destrutturazione dei servizi e la totale debacle dell'organizzazione sanitaria.
Fanno quindi abbastanza effetto le parole del centro-destra che fanno appello alla necessità di visione, quando è del tutto evidente che non possa esistere nessuna visione credibile, se non si è disposti prima a recuperare la centralità della salute come prerogativa imprescindibile di qualsiasi modello di sviluppo.
E' dunque importante che questi mesi di campagna elettorale colgano un punto. I partiti hanno provato a ritrovare l'unità su un'idea importante, disponibile a concentrarsi sulla quotidianità dei cittadini, sui loro bisogni imprescindibili e sull'importanza dei servizi disposti a loro tutela. Nella convinzione che non sia plausibile proporre una città illuminata perennemente a giorno, se nel frattempo non vengono fatti i massimi sforzi per impedire le infinite liste d'attesa, la chiusura dei reparti, la delegittimazione delle professionalità mediche e il ricorso ormai fisiologico dei cittadini alla sanità privata".