Un merito la proposta di legge regionale del consigliere Andrea Costa di abolire il Parco Magra Vara Montemarcello l’ha avuta: riaccendere i riflettori sul funzionamento dell’ente Parco, riaprire un confronto su limiti e prospettive.
Siamo andati per esporre una posizione non ideologica, ma esaminando le motivazioni alla base della proposta e le prospettive che si aprirebbero dopo la soppressione del Parco. Ci siamo convinti che senza Parco, della cui azione nelle gestioni passate riconosciamo i limiti, si cadrebbe dalla padella nella brace.
Costa adduce due motivazioni: l’impossibilità a raccogliere la legna secca, causa di rischio idraulico in caso di piena; il proliferare dei cinghiali per le limitazioni della caccia in area Parco. Sono errate entrambe. La raccolta della legna è vincolata solo a una domanda. L’obiettivo può essere lo snellimento della burocrazia.
La seconda contrasta con l’esperienza di tutti noi. Le colline di Sarzana non sono in zona Parco, sono popolate di cacciatori, tanto da far arrabbiare gli abitanti per gli spari mattutini, eppure i cinghiali proliferano. Non sono le limitazioni del Parco la causa.
Il consigliere Costa poi propone di trasferire il personale e le competenze del Parco alla Provincia e ai Comuni. La Provincia è un ente in dismissione. Ma soprattutto questi enti hanno dato in passato una pessima prova di tutela del territorio. E’ solo di un anno fa un rapporto della Regione in cui si denuncia a proposito dei frantoi di ghiaia ogni tipo di illegalità. Abusi edilizi lungo le sponde, addirittura di tale gravità da non poter essere condonati. Per legge andrebbero abbattuti. Frantoi in esercizio senza concessione demaniale, canoni demaniali ovviamente non pagati (Provincia inadempiente con grave danno erariale). Dall’ottobre 2017 a oggi come si sono attivati Provincia e Comuni? Come hanno rimediato a illegalità e danno alle casse pubbliche? Ecco abbiamo chiesto al consigliere Costa prima di proporre l’abolizione del Parco di dare risposta a queste domande. E’ una questione non di ideologia ambientalista, ma di efficacia della pubblica amministrazione.
Per questo condividiamo la linea espressa dal sindaco Cristina Ponzanelli di potenziare l’azione del Parco, di incrementare la collaborazione con i Comuni, di sfruttar maggiormente le potenzialità che un parco può dare all’economia locale nel turismo e nell’agricoltura col contributo dell’Europa.
Carlo Ruocco
Comitato Sarzana, che Botta!