Siamo consapevoli che distogliere l’attenzione dai veri problemi sia una abitudine di questa amministrazione, e quando non si riesce a dare la colpa alle scelte passate del Pd si mistifica la realtà pur di deviare il reale corso dei fatti.
Qui non si tratta di prendere le difese del Pd, si tratta di ripristinare la verità e la chiarezza su vicende pesanti, per le quali ai cittadini non credo interessi la polemica sterile delle competenze.
La commissione controllo e vigilanza ha nelle sue prerogative il controllo sulle società partecipate del comune. E questo non lo diciamo noi, lo dice il testo unico enti locali. La discussione sulle competenze delle commissioni consiliari non è però il vero tema della vicenda.
Giovedì quella commissione aveva il compito di chiarire, con la presenza dell’assessore Casati invitato a partecipare, e che non si è presentato, quali fossero i fatti che hanno portato al licenziamento di una dipendente di una partecipata del comune. E quale fosse il ruolo esercitato da uno degli attori della vicenda che riveste il ruolo di assessore del comune e contemporaneamente di dipendente della stessa partecipata. Già mesi fa dichiarammo la nostra perplessità sulla inopportunità di svolgere un doppio ruolo di controllore e controllato;a fronte di un episodio del genere a nostro avviso si deve fare chiarezza pubblicamente e farlo nelle sedi adeguate, cioè istituzionali, quando il tema tocca il ruolo di un amministratore e di una società del comune.
Abbiamo già avuto modo anche di far presente alla maggioranza con una lettera firmata da alcuni gruppi dell’opposizione che i toni e i termini che vengono utilizzati sulla stampa, nei confronti dei consiglieri, non si rifanno alla normale dialettica politica ma spesso travalicano divenendo personalmente offensivi.
Il Pd è un partito ma è soprattutto una comunità, dire che all’interno ci sia chi manipola l’altro,lo reputiamo offensivo di chi invece vive le istituzioni con spirito di collaborazione e di condivisione.
Peccato Per Cenerini, capiamo sia difficile ogni volta farsi portatore delle istanze di tutta la maggioranza nel tentativo di difendere l’indifendibile, anche quando come in questo caso, spetterebbe ad assessore e sindaco chiarire la vicenda e avere a cuore la completa trasparenza dei fatti.
Ma capiamo anche che lì dentro ci siano coloro che tentano come lui di portare acqua al mare in tempesta, spesso giocando il ruolo dell’avvocato d’ufficio, perché di tanti che sono ognuno li la pensa a modo suo e spesso, nemmeno sui grandi temi, in linea agli altri.
Noi siamo quattro, ma cerchiamo di valere per tutti coloro che rappresentiamo e, soprattutto, crediamo ancora nel valore della squadra.
Smettano di confondere le acque e rispondano alle richieste di chiarimento che devono alla città e ai lavoratori: Casati era lì in qualità di lavoratore o di Assessore come dice la lettera di contrazione arrivata alla stessa dipendente?
Gruppo Consiliare Partito Democratico
Federica Pecunia
Luca Erba
Dina Nobili
Marco Raffaelli.