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Commissione Controllo e Garanzia sul caso della dipendente Acam licenziata, Cenerini: "Illegittima" In evidenza

Il Capogruppo della Lista Toti - Forza Italia ritiene che la Commissione non era competente a discutere della questione.

 

Nella commissione Controllo e Garanzia presieduta da Dina Nobili del PD è andato in scena ciò che non dovrebbe mai accadere, ovvero l’uso politico da parte di un partito di una sede istituzionale!
L’oggetto della commissione: richiesta audizione delle organizzazioni sindacali fatta dalla Presidente stessa in merito a “NECESSITA’ DI FARE CHIAREZZA SUL CASO DELLA LAVORATRICE DI ACAM AMBIENTE LICENZIATA”.
Secondo voi è stata fatta chiarezza? Ovviamente no, intanto come si fa a fare chiarezza se tutti gli attori della vicenda, lavoratrice, chi ha denunciato il fatto e chi l’ha licenziata sono assenti! E meno male perché altrimenti saremmo diventati magistrati. L’unico intento era quello di fare una piazzata da parte del PD, tramite l’inesperta e incompetente presidente pilotata dalla capogruppo Federica Pecunia, per creare una sorta di processo bolgia contro l’Assessore Casati, che ha denunciato i fatti mentre era al lavoro per Acam.
Convocare una commissione non competente è molto grave, la controllo e garanzia serve per il controllo degli atti amministrativi dell’Ente, ma viene di continuo strumentalizzata e usata in modo spregiudicato dal PD, che poteva benissimo chiedere l’audizione in commissione lavoro, ma evidentemente era più comodo così e non vale nemmeno quello che è stato detto in commissione, ovvero c’è un problema parliamone, perché allora a cosa servono sei commissioni con compiti specifici? Facciamone una che si occupa di tutto e basta.

Oltre a questo la Presidente Dina Nobili è totalmente inadeguata a presiedere, non conosce il regolamento e non ha la minima autorevolezza che serve a tenere l’aula, parla chiunque, applausi, commenti, vocio, un clima che non ha niente a che vedere con un’aula istituzionale, non capisco come non si senta in imbarazzo in balia degli eventi nella sua totale incompetenza, sarebbe meglio per evitare altre figure imbarazzanti per lei che ne traesse le opportune conseguenze!

Al di la che anche nella commissione competente non sarebbe stato il caso che i commissari istruissero un processo, di fatto abbiamo sentito solo opinioni di parte, i sindacati che giustamente difendevano la lavoratrice, ovviamente fanno il loro lavoro, ovvero una situazione assurda a senso unico in mezzo al caos.
L’unica cosa che mi sento di dire come lavoratore dipendente e come persona libera e responsabile, che se le motivazioni del licenziamento sono quelle lette dalla lettera inviata alla lavoratrice, pur non conoscendo il contratto del settore, mi sembrano un po' deboli per un provvedimento di tale gravità, ma questa è solo un’opinione personale.
Detto questo ci sono le sedi sia di trattativa sindacale, sia a ulteriore difesa dei lavoratori, per far valere i suoi diritti, ma questa non deve essere certamente un’aula istituzionale manovrata dal PD!

Fabio Cenerini
Capogruppo TOTI - FI

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