Momenti di tensione, in una sala multimediale gremita di lavoratori con i sindacati (Marco Furletti della Uil, Daniele Lombardo Cgil, Luca Ortolani Cisl) che ieri si sono ritrovati a palazzo Civico per la convocazione della commissione di Controllo e Garanzia presieduta da Dina Nobili (presidente) e Massimo Caratozzolo (vice presidente). L’idea iniziale era quella di poter mettere in atto un confronto tra l’assessore Kristopher Casati e le sigle sindacali per chiarire la vicenda, ma l’assessore non è potuto essere presente.
Il tema è caldo e molto sentito, basta notare la folla di lavoratori presente nella sala multimediale di palazzo civico. Alcuni commissari sollevano la questione di competenza legata alla commissione, ovvero se la commissione di Controllo e Garanzia sia quella giusta per affrontare la questione. “Il tema è molto importante e qui nessuno vuole sollevare accuse nei confronti di nessuno - ribadisce in apertura dei lavori la presidente Dina Nobili - siamo qui per capire”.
L’assessore Kristopher Casati non è presente alla commissione, perciò la parola passa direttamente ai sindacati: “Si è trattato di un fatto che desta la preoccupazione di tutti i lavoratori - ha dichiarato Marco Furletti (Uil) - L’episodio risale al 20 luglio e la lavoratrice stava facendo il suo giro per il ritiro del secco non differenziato. Ha ritirato alcune cassette di cartone, di plastica e di legno da un venditore ambulante. Il materiale che lei non avrebbe dovuto ritirare lo ha scaricato in maniera regolare, differenziandolo dal materiale relativo al suo giro. L’assessore Casati in quel momento era un lavoratore di Acam Ambiente che ha regolarmente timbrato il proprio cartellino, avrebbe dovuto dedicarsi alla sua attività che nulla ha a che vedere con il controllo dei lavoratori di Acam Ambiente, Casati inoltre ha dichiarato di aver filmato la lavoratrice. Da un punto di vista sindacale c’è stata la mobilitazione immediata di tutti i lavoratori di Acam Ambiente che hanno dato mandato in assemblea alle organizzazioni sindacali di aprire lo stato di agitazione, al momento sospeso perché abbiamo fatto una proposta di reintegro della lavoratrice e siamo disponibili a valutare un provvedimento disciplinare più lieve che possa consentire alla lavoratrice di ritornare sul posto di lavoro. Aldilà del singolo episodio, questo crea un precedente. Siamo disposti ad andare fino in fondo”.
Manca però l’assessore Casati, lo fa notare anche il vice presidente Massimo Caratozzolo, sottolineando comunque solidarietà alla lavoratrice che ha perso il posto di lavoro.“Nella lettera si parla di assessore Casati, ma quindi lui si trovava li in qualità di dipendente o di assessore?” chiede la commissaria Donatella Del Turco.
Abbiamo deciso di contattare telefonicamente l’assessore Kristopher Casati per avere la sua versione al riguardo: “Io non ero lì in quanto assessore all’ambiente, l’azienda ha fatto un comunicato nel quale dice chiaramente che io ero li per motivi di servizio. Ho segnalato un episodio come durante l’anno di assessorato ne avevo segnalati altri. Io non ho divulgato nessun tipo di filmato, il provvedimento è stato preso sulla base di una segnalazione, non su filmati o simili. Non si tratta di “controllare”, è come se fossi stato un cittadino. Non mi permetto di entrare nel merito della decisione, ho fatto una segnalazione come ne ho fatte parecchie altre in questo anno di assessorato”.
La commissione prosegue tra le domande dei commissari “A mio avviso non sarebbe competente neanche la commissione lavoro – dichiara il commissario Cenerini – Aldilà del fatto che essendo anche io un lavoratore dipendente non sono contento quando un lavoratore viene licenziato e mi fa piacere vedere il sindacato così determinato, mi sembra che qui si stia facendo una sorta di indagine sulla quale la commissione di fatto non può fare nulla. Come commissari cosa possiamo fare?”.
La parola poi passa al commissario Massimo Lombardi: “Si pone un tema centrale, la doppia funzione di assessore-lavoratore, quando finisce un ruolo e inizia l’altro? Non dobbiamo indagare certo il licenziamento, esprimendo comunque la solidarietà alla lavoratrice”.
“Sarebbe stato giusto convocare la direzione di Acam per capire le motivazioni del licenziamento – afferma il commissario Luigi De Luca - Sono stato delegato sindacale per tanti anni e abbiamo avuto in passato situazioni analoghe, prima di arrivare ad un licenziamento, anche se il contratto da metalmeccanici è diverso, c’era una lettera di richiamo, una sospensione ed in extrema ratio il licenziamento. Sarebbe meglio sentire la direzione del personale per capire le motivazioni di questa scelta”.
“Stiamo parlando di una partecipata del Comune della Spezia – rimarca il commissario Paolo Manfredini – L’amministrazione ha il dovere di entrare nel merito di questa questione”.
“Se vogliamo dare un senso utile alla discussione di questo pomeriggio, dovremmo sentire i vertici Acam in commissione Lavoro” sostiene il commissario Massimo Caratozzolo.
A chiudere un’accesa commissione è la presidente Dina Nobili: “Mi prendo l’impegno di riconvocare questa commissione e di riconvocarla con i dirigenti Acam, l’assessore Casati e i sindacati. Se questa commissione non ha il diritto di fare ciò mi verrà comunicato ufficialmente”.