La Francia ha appena vinto il mondiale quando Giorgia Meloni sale sul palco di Liguria D'Autore e allora dalla Francia sul tetto del mondo calcistico a parlare del suo Presidente, Macron, il passaggio è quasi naturale. E la leader di Fratelli d'Italia non risparmia diverse frecciatine al Presidente d'Oltralpe.
“Macron è il prototipo della contraddizione del dibattito in atto tra i presunti europeisti e i presunti distruttori dell'Europa. Questa Unione europea non è mai stata unione, ma una somma di egoismi nazionali all'interno dei quali si afferma l'egoismo del più forte ai danni dei più deboli. Quando è stato eletto, Macron è stato salutato dicendo “ha vinto l'Europa”, poi appena si è insediato ha nazionalizzato i cantieri STX, all'interno dei quali Fincanteri aveva vinto una importante commessa, sostenendo che erano troppo strategici perchè Fincantieri ne avesse il controllo” - esordisce Giorgia Meloni, che commenta – non esattamente un atteggiamento europeista. Noi invece cosa abbiamo fatto?
Quando Telecom è diventata francese noi avremmo dovuto nazionalizzare la rete delle telecomunicazioni, invece no, oggi è in mano alla Francia. E in questi anni abbiamo consentito alla Francia di comprare mezza Italia, mentre altri, Francia compresa, fanno altre scelte. Temo che la Francia ormai ci consideri una sorta di colonia”.
“Irresponsabile, cinica, vomitevole”, non sono andate giù a Giorgia Meloni queste definizioni date dell'Italia e contrattacca: “Irresponsabile è stato bombardare la Libia per interessi legati all'approvvigionamento energetico, per interessi nazionali, come ha fatto la Francia. Quella scelta è stata alla base dei flussi migratori. Inoltre forse non tutti lo sanno, ma la Francia stampa la moneta per 14 nazioni africane e vi applica il signoraggio, facendo neocolonialismo. Se quelle nazioni sono così povere è anche grazie a questo”.
Poi tiene a sottolineare: “Noi siamo anche vittime del racconto che si fa di noi. Io non ce l'ho con gli immigrati, ma con chi non è capace di governare l'immigrazione e cerco di difendere una politica di governo dei flussi migratori anche per difendere gli immigrati regolari.
In questi anni l'Italia ha quasi annullato il decreto flussi perchè quasi tutte le quote di immigrazione erano coperte da chi entrava illegalmente, quindi ciò significa che chi vorrebbe venire legalmente non può farlo”.
Nelle scorse settimane tanto si è parlato della “maglietta rossa”, iniziativa lanciata da Don Ciotti e Libera, alla quale Giorgia Meloni ha contrapposto la “maglietta blu”, perchè? “Perchè non ci si riesce ad occupare del sud dell'Italia – spiega – e ci si vuole occupare degli immigrati”.
Immancabile, poi, un commento sul Governo nazionale: “Rischiavamo l'aggressione della speculazione internazionale quindi, pur non condividendo il modo in cui è nato e le scelte del Presidente della Repubblica, non ho ostacolato la nascita di questo governo, un governo che deve cercare compromessi tra due forze diverse.
E alla domanda se il centrodestra esiste ancora, risponde così: “Esiste come sentimento tra gli italiani ed è maggioritario, ma da questo a dire che in futuro avremo la coalizione del centrodestra come in passato... io non me la sento di dirlo. Quella che è avvenuta è una rivoluzione del sistema politico.
Noi siamo stato l'unica partito che in questi anni è rimasto dalla stessa parte.
Noi siamo rimasti fermi, sono gli altri che sono entrati ed usciti”.
La leader di Fratelli d'Italia dà infine appuntamento a settembre, a Roma, alla festa del Partito e chiosa: “Ho invitato Giuseppe Conte perchè quello che dimentichiamo è che questo è il governo Conte e ci piacerebbe sapere cosa pensa Conte”.