Purtroppo domenica è accaduto a Sarzana quello che temevo e che avevo previsto, dopo che l’arroganza e l’ambizione avevano prevalso sul buon senso. Nonostante mesi fa come PCI e come Sinistra ci fossimo resi disponibili ad un ragionamento condiviso circa un candidato sindaco che potesse essere rappresentativo di una lista più ampia e competitiva che permettesse di arginare la destra, qualcuno ha preferito continuare a “testa bassa” con un candidato ormai “debole” e insostenibile dopo 5 anni di malgoverno e ambiguità. L’andare a sbattere era inevitabile.
L’amarezza, lo sgomento prevalgono, la mente non può non andare alla storia di Sarzana e alle eccellenze che l’hanno caratterizzata, non può non andare a chi non c’è più... a mio nonno, partigiano, e a mio padre, dirigente Comunista. Per certi versi meglio si siano risparmiati questo scempio. A pensare ai “personaggi” che da lunedì ci ritroviamo a governare la città viene il magone.
Quello che continua a colpirmi è la mancanza di una vera autocritica, la mancanza di volontà di cambiare riflettendo sul passato e su quello che è necessario per il futuro, a cominciare da una forte presa di coscienza e di senso di responsabilità.
Noi continueremo con il nostro solito impegno ed il nostro amore per Sarzana disposti a confrontarci con tutta la Sinistra, o almeno con quella che avrà intenzione di fare davvero la Sinistra cercando di ricostruire un “tessuto” sociale e culturale con coerenza, senza ambiguità e senza inseguire la destra sul loro campo. Per un lavoro ed un’azione comune è fondamentale non venga a mancare il rispetto tra le forze in campo contraddistinte da diverse identità e da diverse sensibilità che possono diventare un valore aggiunto se messe a confronto sulla base di valori condivisi. Ci aspettano tempi bui, noi non molliamo.