Al point in piazza Matteotti della candidata Sindaco Federica Giorgi (M5S) il netto No alla cancellazione del Parco, con la già avviata petizione online su Change.org, si è rinforzato con l’aggiunta della raccolta firme in cartaceo dello stesso e dalla nuova petizione dedicata ad un Parco allargato tra Liguria e Toscana, corredata da apposita mozione ai rispettivi Presidenti di Regione, Giovanni Toti ed Enrico Rossi. Ospiti nella sede sarzanese del M5S Alice Salvatore e Giacomo Giannarelli (Consiglieri regionali Liguria e Toscana) – il deputato Roberto Traversi - l'europarlamentare Eleonora Evi ed il giurista ambientale Marco Grondacci. L’euforia per l’avvio del nuovo Governo nazionale era palpabile alla conferenza stampa e la Salvatore, di ritorno da Roma, ha esordito con un enfatico: “Mai come quest’anno ho avuto una tale gioia ed orgoglio nel festeggiare la Festa della Repubblica” – seguita a ruota da Traversi: “Finalmente siamo al Governo e questo è un risultato tanto incredibile quanto atteso che cambierà finalmente il nostro Paese”.
A presentare la conferenza la candidata Giorgi: “Noi vogliamo il mantenimento del Parco ed il suo sviluppo, siamo nettamente contrari all’assurdo disegno di Legge presentato da Costa e faremo di tutto per impedirne l’attuazione. Una proposta, la sua, che ci obbliga a muoverci anche a livello sovranazionale per proteggere il Parco nella sua interezza, un sito di importanza comunitaria in cui ambiamo anche a fare entrare la Tenuta di Marinella, proteggendo così la sua naturale vocazione agricola e facilitando il convogliamento di fondi europei – e conclude – dobbiamo anche aggiungere un 'Contratto di Fiume' che coinvolga tutti i Comuni interessati per la salvaguardia del nostro litorale”. “Scellerata- è la definizione che la Salvatore usa per definire la proposta di chiusura del Parco – forse solo una sciocca rivalsa per un precedente personale del regionale Costa che, ai tempi del proprio mandato da Sindaco, subì una multa dal Parco per una rimozione detriti.
Abbiamo già lanciato questa petizione indirizzata al Parlamento europeo (indirizzata al Pres. della Commissione per le Petizioni) dove ricordiamo l’importanza del Parco come Sito di Interesse Comunitario (SIC) e come zona di conservazione della biodiversità della Liguria – conclude poi – siamo qui inoltre per presentare la versione cartacea della petizione, le cui firme si aggiungeranno alle già 1250 raccolte online, e la proposta di istituzione di un Parco interregionale tra le due regioni”. Il Consigliere Salvatore lascia la spiegazione di quest’ultima al Consigliere Giacomo Giannarelli: “Il rilancio del Parco deve passare anche attraverso un suo ampliamento comune che vada oltre i confini geografici. Un Parco interregionale quindi, un luogo anche simbolico che racchiuda i Liguri e gli Apuani divisi solo da un confine disegnato. Un progetto che possa anche ambire ad una collaborazione con il Parco delle Apuane – aggiunge poi – presenteremo apposita mozione ai presidenti regionali, avvieremo apposita raccolta firme ed, il prossimo 6 luglio alle 16.30, manifesteremo dinnanzi alla Sede del Parco. Io e Alice protocolleremo tutti i dati istituzionali per impegnare i rispettivi Pres. delle Giunte ad indire questo Parco interregionale – e conclude - UnionParchi certifica che laddove ci sono Parchi funzionanti che elaborano piani triennali intelligenti, che elaborano un regolamento con una visione che abbracci imprese sostenibili per la filiera agricola ed il turismo, diventano elemento migliorativo della vita degli abitanti dei luoghi”.
“E’ una petizione regolare che ha piena attuazione, uno strumento nelle mani dei cittadini sancito dai trattati europei – spiega Eleonora Evi - un diritto che spetta ad ogni singolo cittadino e, in questo caso con il vasto numero di firmatari e l’appoggio del nostro e di altri gruppi europei che si uniranno, assume un ruolo superiore. La petizione intende proteggere il Parco e sollevare la messa a rischio della biodiversità in Europa, argomento molto sentito e ribadito più volte dalle risoluzioni del Parlamento Europeo, dove si impegnano a migliorare la qualità dell’ambiente e della vita delle persone. Eliminare un Parco che è sito di Interesse Comunitario è qualcosa che non ha senso di esistere, anche perché l’Europa ci controlla nel momento in cui applichiamo le nostre legislazioni ambientali ed è pronta ad intervenire e multare. Quindi dobbiamo tutelare le biodiversità, usare gli strumenti concessi a tutti noi ed evitare gli errori del passato”.
Conclude la conferenza stampa Marco Grondacci: “Ovviamente bisogna incidere sullo sviluppo dei parchi e non sulla loro abrogazione, ineccepibile che ogni amministratore pubblico possa proporre le proprie idee, magari sarebbe meglio farlo dopo avere preso piena coscienza del quadro amministrativo in cui si muove la propria proposta. Il Piano Parco è oggetto di intesa obbligatoria tra i Comuni e l’Ente Parco – spiega – e le Regioni possono modificare sì, ma solo dando maggiore tutela, essendo questa materia ambientale e quindi spettante allo Stato. Abrogando il Parco rimangono si i vincoli, ma solo quelli settoriali; urbanistici, paesaggistici, idrogeologici. Mentre i parchi nascono proprio con una diversa visione, che parte dalla conservazione delle specificità naturalistiche del territorio utilizzate per sviluppare in maniera sostenibile quel territorio. Una visione sistemica e non parziale come invece hanno i soli vincoli. I Comuni hanno strumenti importanti per proteggere e sviluppare i Parchi ed ora è il momento di attuarli”.