A seguito della nostra visita dell'8 Marzo in Ostetricia, infatti, sono stati acquistati i nuovi letti in sostituzione di quelli che, con nostra grande sorpresa e disappunto, non passavano attraverso le porte delle camere impedendo, di fatto, lo spostamento delle pazienti immobilizzate.
Ma la buona notizia finisce qui.
Infatti, nonostante si sia posto rimedio a questa singolare disattenzione progettuale, il reparto di Ostetricia del S. Andrea continuerà a rimanere chiuso a causa della mancanza di personale, in particolare di 5 Ostetriche.
Continuiamo a sentire, da parte della dirigenza di ASL5 e da parte dell’amministrazione Toti, numeri mirabolanti su nuove assunzioni, ma la realtà è quella di sempre: i reparti rimangono chiusi o funzionano con grande difficoltà perchè manca il personale.
Questa incapacità strategica sembra essere una linea guida delle scelte fatte in materia sanitaria nella nostra Regione, specialmente nel territorio spezzino.
Quella di Ostetricia e dei punti nascita, in particolare, è l’emblema di una pianificazione delle risorse figlia di incapacità di analisi e di visione strategica che ha caratterizzato le scelte fatte sull’argomento.
Ed è proprio per porre rimedio a questi errori, e alle conseguenze che hanno portato, che da anni stiamo portando avanti la nostra battaglia per la riorganizzazione dei reparti di Ostetricia, Neonatologia, Ginecologia e PS pediatrico nei presidi spezzini.
I numeri su cui basiamo le nostre proposte sono chiari e inequivocabili: dai circa 1300 parti del 2009, di cui poco più di 700 al S, Andrea e circa 450 al S. Bartolomeo, si è passati a poco più di 900 parti al S. Andrea nel 2016, con una mobilità passiva, verso la Toscana in particolare, di circa 500 partorienti spezzine, per un costo di quasi 800.000€ per le asfittiche casse di ASL5.
La nostra proposta è chiara da tempo: il S. Bartolomeo deve diventare il centro di neonatologia della Provincia spezzina, per recuperare quelle 500 puerpere all’anno che fuggono altrove ma anche per creare un ciclo virtuoso di mobilità attiva, offrendo alle partorienti della Lunigiana, che non hanno più i punti nascita di Pontremoli e Fivizzano, un approdo di qualità e geograficamente favorevole.
In queste settimane abbiamo sentito obiezioni da far rabbrividire per cercare di smontare una proposta che, a nostro avviso, ha tutte le caratteristiche per essere resa operativa in brevissimo tempo e con effetti economici e di qualità del servizio per questa delicata tipologia di utente, di assoluto valore.
Chi vi si oppone abbia il coraggio di esporre le reali motivazioni e se ne assuma la responsabilità di fronte ai cittadini, portando la propria analisi dei dati, esattamente come, per abitudine, abbiamo fatto noi.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria