Stamane in consiglio regionale un’interpellanza del gruppo Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria è tornata sul caso, denunciato qualche mese fa, dei 15 milioni di risarcimenti-alluvione persi dalla giunta regionale perché ha “dimenticato” di controllare un indirizzo di posta elettronica certificata.
Allora si parlò, testualmente, di “gravissime conseguenze giuridiche”. Oggi Giampedrone rassicura tutti, dice che grazie alla nostra segnalazione i soldi sono stati recuperati, seppur con qualche artificio, e il bando sarà aperto entro maggio. L’assessore parla di “danno contenuto”; ma il grave problema dei ritardi resta. Nella migliore delle ipotesi, infatti, i tempi dell’erogazione dei fondi si sono allungati significativamente, con tutto ciò che ne consegue. Per le piccole imprese, anche pochi mesi di ritardo possono segnare il confine tra sopravvivere o meno. La giunta ora vada a spiegarglielo che tutto ciò accade solo perché non si è accorta di avere una casella di posta “fuori perimetro”. Un fatto è certo: se i soldi non arrivano, le imprese alluvionate chiudono; perché hanno anticipato le spese e si sono pesantemente indebitate. Loro sono le uniche vittime di questa vicenda surreale.
Giampedrone, però, lascia insoluto il mistero della mail “incriminata”. in proposito, è tutto da chiarire il perché non sia avvenuto un completo passaggio di consegne dalla passata legislatura. Toti sostiene spesso che la sua amministrazione “cammina a fianco dei cittadini”: prendiamo atto, ma allora un errore così spropositato non può che essere giudicato grave e inaccettabile, perché penalizza proprio i cittadini, in maniera evidente. Inoltre non comprendiamo perché non sia stata avviata un’indagine interna, non per crocifiggere qualcuno, ma piuttosto per assicurare che fatti del genere non accadano più, causando nocumento e disagio alle imprese liguri.
Gianni Pastorino
Consigliere regionale Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria