Non condivido chi ritiene indecoroso lo spettacolo a cui stiamo assistendo dal 4 Marzo scorso. È la normale dialettica Parlamentare di una Repubblica Parlamentare che la personalizzazione sfrenata della politica “moderna” non ha mutato. Certo fa specie che quelli che si muovono nella “palude del Parlamento” con quella disinvoltura tipica della prima Repubblica siano gli stessi che, fino al 3 Marzo, rifiutavano in maniera sdegnata ogni liturgia istituzionale. Cambiare idea è sinonimo di intelligenza , si dice, sarà.
Vorrei capire se il M5S quando fa pubblici appelli per formare un Governo è sincero o no.
Ritengo impraticabile un’alleanza con la Lega perché Salvini non è scemo e non mollerà Berlusconi. Perché mai, quando da leader della coalizione rappresenta il 37% dovrebbe limitarsi a rappresentare il 17%?
Dall’altro lato (siamo in un sistema tripolare o guardi da una parte o dall’altra) mi permetto di dare un suggerimento ai 5 Stelle: propongano a Pd e LeU un patto di Governo sugli 8 punti che nel 2013 Bersani propose ai 5 Stelle.
Parliamo di questioni concrete, dannatamente attuali, e in linea con lo spirito Pentastellato. Si tratterebbe intanto di un passo in avanti verso un programma di Governo (perché si parla tanto ma mai di “cose” da fare).
In secondo luogo una scelta tattica che metterebbe all’angolo il PD (che quei punti propose e non può certo rinnegare) e LeU (di cui Bersani resta leader autorevole e che molto di quegli 8 punti conteneva nel suo programma).
Quegli 8 punti “per un governo di cambiamento” dicevano “Fuori dalla gabbia dell’austerità, proponevano “Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro”, parlavano di “Riforma della politica e della vita pubblica”, di “Voltare pagina sulla giustizia e sull’equita’”, di “Economia verde e sviluppo sostenibile” di “diritti”, di investire in “Istruzione e ricerca”.
Non si tratta solo di titoli ma di proposte dettagliate (messe nero su bianco).
Se Di Maio avanzasse una proposta simile dimostrerebbe, probabilmente, che più che pensare al proprio destino personale, ha a cuore l’interesse del paese.
Che poi è ciò che distingue un leader da un politicante qualsiasi.
Michele Fiore
Possibile