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Ospedali spezzini, storie di cantieri mai finiti e di reparti pronti ma chiusi In evidenza

Il quadro della situazione fatto dal Consigliere regionale Battistini che annuncia un'interrogazione per avere risposte.

Ci siamo occupati spesso delle questioni strutturali degli ospedali dell’ASL5. Dell’inadeguatezza del Sant’Andrea della Spezia e dei suoi numerosi cantieri aperti, con i lavori eseguiti parzialmente, a volte persino conclusi, ma che spesso non aprono al pubblico.
Il Padiglione 5 ne è purtroppo un triste esempio: ostetricia, ortopedia e il nuovo blocco operatorio della Chirurgia Generale e Vascolare: tutto fermo a scapito dei pazienti.

Il San Bartolomeo di Sarzana però, purtroppo, non è da meno.
Dopo l’eccessivo caldo patito in geriatria avevamo chiesto e ottenuto che si lavorasse per climatizzare il nosocomio sarzanese. Ottenuto questo importante risultato, perché oggi il condizionamento è completo in quasi tutta la struttura, non possiamo fare a meno di notare il cantiere aperto e mai chiuso nella parte posteriore il San Bartolomeo. Dietro il Pronto Soccorso, dal 2016, esiste infatti una voragine aperta nel terreno e transennata alla meglio. Le tubazioni e le condutture sono allo scoperto ormai da quasi 2 anni.

E questo cantiere fa il paio, purtroppo, con la storia infinita della realizzazione della RSA e Hospice nella piazza d’ingresso del San Bartolomeo. Una struttura che avrebbe dovuto aprire al pubblico, secondo la risposta che l’Assessore ci ha fornito in Aula, entro la fine del 2017. Un termine evidentemente disatteso visto lo stato in cui versa, ancora, l’intera area.

E poi c’è l’ex ala Don Gnocchi al piano terra, chiusa da anni, piena di attrezzature stipate alla meglio e ampiamente degradata.

La nuovissima ala dedicata all’emodialisi costata circa 600 mila euro, ultimata ma ancora chiusa.

E per concludere non si può non menzionare la questione del nuovo Day Hospital oncologico di Sarzana. Un reparto su cui non si conosce neppure, con esattezza, quanto sia stato investito e chi abbia autorizzato effettivamente i lavori. Ciò che sappiamo con certezza è che quei cui locali sono stati persino rinnegati e giudicati non funzionali dalla Direzione Sanitaria, a distanza però di parecchi mesi dalla loro ultimazione e comunque dopo aver sostenuto la spesa.

Ora diventa dunque fondamentale, anche alla luce dell’inchiesta che sta interessando l’area appalti di ASL5, capirne di più. Per questo depositeremo un’interrogazione che chieda conto dei numerosi cantieri aperti, del denaro investito, delle imprese esecutrici, dello stato di avanzamento lavori, della data di ultimazione, di collaudo e di entrata in funzione dei locali e delle strutture realizzate.

Francesco Battistini
Consigliere Regionale Rete a Sinistra/liberaMente Liguria

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