Un riconoscimento che viene da lontano e che il sindaco Cavarra rivendica fin dai tempi in cui sedeva sui banchi del Consiglio regionale ligure e fu il relatore della proposta, poi divenuta legge, che prevede una serie di prescrizioni per contrastare l'infiltrazione mafiosa sul territorio.
“La norma regionale del 2012 – spiega Cavarra– fu uno spartiacque importante che ha dichiarato la volontà delle Istituzioni a impegnarsi in prima linea su questo fronte. Fra i punti salienti della legge ricordo la sottoscrizione di protocolli d'intesa con la direzione distrettuale antimafia, con la direzione investigativa antimafia e le altre forze dell'ordine, l'obbligo della Regione di costituirsi parte civile nei processi di mafia, il sostegno all'uso sociale dei beni confiscati e alle vittime dei reati. Quella norma, di cui tutt'oggi vado orgoglioso, contiene strumenti veri ed efficaci per contrastare il pericolo che incombe sul territorio ligure il cui tessuto sociale-economico ha, come sempre ho sostenuto, tutti gli anticorpi necessari a resistere alla penetrazione mafiosa. Sarzana tutt'oggi resta una città ferita dalla tragica morte dello studente Dario Capolicchio nella strage di via Dei Georgofili a Firenze. Anche per questo, subito dopo il mio insediamento, ho istituito un assessorato alle politiche per la cultura della legalità affinché l'intera Amministrazione fosse impegnata a fianco del mondo associativo nel favorire, soprattutto fra le giovani generazioni, la responsabilizzazione e la conoscenza dei rischi legati al fenomeno mafioso. Tutti siamo rimasti profondamente colpiti, lo scorso anno, quando in piazza Matteotti, nell'ambito dell'iniziativa “La memoria in marcia” è arrivata la “Quarto Savona Quindici”, il cubo di rottami dell'auto della scorta del giudice Falcone morto nella strage di Capaci. Tutti, soprattutto i ragazzi dell'istituto Parentucelli-Arzelà che erano presenti, hanno visto la ferocia e la crudeltà della mafia. Dobbiamo però ricordare anche i “successi” della lotta alla criminalità da parte delle forze dell'ordine che hanno portato alla confisca di alcuni beni (la villa di via Ghigliolo e l'appartamento di via Landinelli) a cui è seguita la scelta dell'Amministrazione di metterli a disposizione della collettività sarzanese. Domani, 21 marzo, l'intera comunità sarzanese sarà unita per ricordare e commemorare le vittime innocenti delle stragi mafiose in un solenne momento di cordoglio ma anche di fiduciosa speranza”.