Non c’è assolutamente il bisogno di un’aggregazione improvvisata, divisiva - come emerge dai contrasti che emergono in questi giorni - e non socializzata agli abitanti. Un percorso di questo genere, anziché tutelare l’identità delle Cinque Terre, finirebbe per favorire i grandi interessi commerciali che si muovono su un’area costantemente in crescita, ispirati dalle strategie di marketing e distanti dai bisogni reali dei borghi rivieraschi.
Il ragionamento di condivisione deve invece nascere dal basso, attraverso l’ascolto continuo con gli abitanti e la pianificazione concordata dei processi di accoglienza, ancora molto frammentaria e dunque costellata di molte criticità. Solo preservando le esigenze reali di un'intera comunità, stabilendo in modo uniforme l’orizzonte delle progettualità e mantenendo i presidi fondamentali nei paesi, sarà possibile rendere un servizio riconoscibile e apprezzato da tutti i cittadini.
Nicola De Benedetto
Assemblea nazionale Sinistra Italiana - Membro della Segreteria regionale