Le questioni delle autonomie regionali e del federalismo fiscale sono state affrontate nel corso del convegno “La Sanità della Liguria e la sua Autonomia” che si è svolto a Sarzana al “Loggiato” di Gemmi di fronte ad un folto pubblico di medici, curiosi e politici locali.
Un tema rilevante che prosegue un interesse già avviato; dall'istituzione di Alisa, la nuova azienda sanitaria ligure che sostituisce Ars, alla “Trilaterale sanità - Liguria – Lombardia – Veneto” di giugno, vertice tenutosi tra gli assessori alla Salute Viale, Gallera e Coletto per individuare azioni comuni e rivendicare capacità di azione sul territorio e autonomia, dai referendum (consultivi) per l’autonomia vinti dalla Lombardia e dal Veneto, all’approvazione recente del Piano sociosanitario 2017/2019 da parte del Consiglio regionale ligure.
Dalla discussione, introdotta dal Consigliere regionale Stefania Pucciarelli, è uscita concorde la necessità di una gestione del sistema a misura di territorio e la necessità di avere le risorse necessarie per la gestione a fronte dei continui tagli del fondo sanitario.
Gli interventi della dott.ssa Maria Antonietta Banchero (direttore sanitario aziendale ASL5 spezzino), di Andrea Conti (direttore generale ASL5), di Francesco Falli (vice presidente IPASVI – La Spezia), di Costantino Eretta (chirurgia generale – dirigente ASL5) e di Daniele Marchetti (Commissione Politiche per la Salute del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna) hanno analizzato i vari aspetti e la situazione attuale delle nostre ASL e convenuto sull’azione di razionalizzazione e miglioria messa in atto dalla Regione pur mantenendo le strutture, gli standard previsti, la continuità dei percorsi assistenziali e l’uniformità di interventi su tutto il territorio, una nuova sanità ligure che può e necessita di maggiore libertà e di più risorse trattenute sul territorio.
Ampio spazio conclusivo è stato affidato al vice presidente regionale, l’Assessore alla Sanità, Sonia Viale: “Ambiamo a sederci ai tavoli già avviati dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia, per l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione che consente una trattativa tra Regione e Governo rispetto all’individuazione di spazi di maggiore autonomia. La Regione Liguria può diventare autonoma unendosi a questi tavoli e/o indicendo apposito referendum perché è ormai una regione trainante, sono finiti i tempi del brutto anatroccolo bisognoso e assistito, ora siamo virtuosi e vogliamo un mandato per fare sedere Toti al tavolo delle trattative”.
Viale ripercorre poi le scelte amministrative messe in atto, dalla tabella rispettata per l’azzeramento del disavanzo al 2020 alle scelte politiche allargate: “Tutte le politiche intraprese anche con Piemonte e Lombardia sono quelle che fanno andare a sistema con pari dignità tutte le nostre capacità, a partire dalle infrastrutture, dai collegamenti e dai porti, che sono la nostra grande specificità. Siamo una regione che ha porti come quelli di Genova e La Spezia che producono un enorme gettito fiscale, vogliamo che una parte di quel gettito rimanga a beneficio di quella popolazione che comunque, bene o male, sopporta la presenza di infrastrutture così invasive? Inoltre, quale campo migliore dove dimostrare questa virtuosità ottenuta e questa necessità di cambiare se non sulla sanità che pesa un 80% sul bilancio regionale, liberi in un futuro autonomo di investire, meno assoggettati da quei vincoli nazionali che impediscono di utilizzare al meglio le nostre risorse, di assumere personale o investire nelle nostre strutture già deficitarie. Una regione che con l’autonomia potrà avere grandi benefici, aiuti concreti alle imprese, alla ricerca, al lavoro, ai porti, all’agricoltura, alla sicurezza, all’istruzione ed alla valorizzazione dei nostri beni culturali. Una Regione la nostra che è pronta per chiedere l’autonomia”.
Presenti tra il pubblico il consigliere regionale Andrea Costa, gli assessori spezzini Kristopher Casati e Gianmarco Medusei, i consiglieri comunali sarzanesi Valter Chiappini, Carlo Rampi e Rosanna Pittiglio.