Mercoledì 13 dicembre alle 19:00, presso il Centro socio-culturale Ezio Ceccarelli di via Crociata, a Sarzana, uno spuntino e un sorso di vino rosso offerti dagli organizzatori in vista della proiezione (ore 20:00) del film “NO. I giorni dell'arcobaleno” (Pablo Larrain, Cile 2012, 115 minuti, cast: Gael Garcia Bernal, Alfredo Castro, Antonia Zegers).
La pellicola, basata su fatti realmente accaduti, si svolge nel 1988 in Cile, e tratta della campagna referendaria che ha cambiato la storia del Paese latinoamericano. Il golpista generale Augusto Pinochet, dopo aver preso il potere con il colpo di stato dell'11 settembre 1973 in cui fu eliminato il presidente eletto Salvador Allende e il suo esperimento democratico-progressista, si trovò alla fine degli anni '80 a dover fronteggiare sempre più pressanti richieste internazionali per democratizzare le istituzioni; ne uscì con la concessione di un plebiscito che, nella convinzione dell'establishment, doveva semplicemente ratificare il consenso di cui godeva il regime.
"Come nella campagna italiana dello scorso anno - affermano dall'ANPI Sarzana - il Sì partiva in vantaggio e con maggiori risorse ma, alla fine, l'impegno, la partecipazione e l'allegria hanno portato alla vittoria del NO. Nel nostro caso in ballo non era l'uscita da un regime dittatoriale ma “solo” la salvaguardia dello spirito dell'articolo 1 della Costituzione, quando fa riferimento alla sovranità che, recita, “appartiene al popolo”. Per tutte e tutti, anche per chi, in buona fede e con la convinzione di fare il bene del Paese, ha votato Sì, il rischio scampato e la ricchezza collettiva della nostra vittoria saranno ben visibili la sera delle prossime elezioni, quando cioè nessuna parte, prevalente sulle altre ma pur sempre minoritaria, potrà dominare la maggioranza della Camera, di fronte a un Senato depotenziato. E forse, in quel momento, molte persone che non hanno condiviso la nostra battaglia, si troveranno a dover intimamente ringraziare chi ha difeso, per 8 lunghi mesi di campagna referendaria, l'impianto istituzionale architettato da padri e madri costituenti, che impedisce la concentrazione del potere in un solo gruppo politico (o in una sola persona), garantendo la divisione dei poteri".