Parlando con il direttore della Psichiatria territoriale di Sarzana, il dottor Giuseppe Agrimi, personaggio storico di rilievo per Sinistra Italiana, quello che emerge chiaro è che l'Azienda Sanitaria spezzina è governata in un modo del tutto discutibile e che non pensa al suo vero obiettivo: fornire il servizio migliore al paziente.
"La nostra azienda è ostaggio della politica. Troppo spesso le scelte non si fanno nell'interesse del malato ma su altre logiche. Chi ha la tessera giusta in tasca, al di la dei meriti, viene ascoltato e premiato oppure ignorato e dunque punito" - inizia così lo sfogo del dottor Agrimi - "Dal primo marzo scorso sto ricoprendo un ruolo direzionale di grande responsabilità senza un contratto. Ho cessato di chiedere all’ufficio personal , ho dovuto rinunciare al pensionamento, non avendo il contratto firmato. Sono mesi che chiedo di sapere cosa ne sarà del futuro dei miei pazienti ma rimango completamente inascoltato da questa dirigenza".
Agrimi prosegue descrivendoci una realtà territoriale, quella delle malattie della psiche, del tutto incapace di affrontare i veri problemi della società e dei pazienti. Il servizio territoriale è sostanzialmente smembrato in tre parti: la psichiatria della Spezia, la psichiatria di Sarzana e il SERT. Le due psichiatrie, con due direttori differenti, non comunicano tra loro e ognuna adotta una politica, anche metodologica, diversa. “Che il territorio non funzioni i vertici aziendali lo dovrebbero constatare dal numero dei TSO, troppo alto. Al trattamento sanitario obbligatorio bisognerebbe ricorrere il meno possibile visto che si tratta di un evento estremo che rischia di segnare in maniera indelebile il paziente” - Agrimi su questo è chiaro - “Qui a Sarzana stiamo facendo sforzi enormi e stiamo puntando sulla prevenzione, ma non so quanto interessi al Direttore Sanitario di ASL5. I maggiori problemi si registrano sulla Spezia ma da più di due anni non viene attivato un concorso per il primariato. La struttura tira avanti con un facente funzione che però non riesce a seguire il territorio, visto che opera in ospedale”.
Con uno scenario di questo tipo diventa necessario e urgente trovare soluzioni rapide e complessive. In primis è necessario regolarizzare le posizioni direzionali sulla Spezia e Sarzana. Abbiamo già assistito ad un disastro assistenziale col pensionamento del dottor Salesi e la conseguente soppressione della Terapia del Dolore. Non vorremo essere giunti allo stesso punto anche sulla Psichiatria territoriale.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Gruppo Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria