Il nuovo Ospedale della Spezia non sarà, secondo la Giunta Regionale Ligure, un D.E.A. (Dipartimento Emergenza e Accettazione) di secondo livello. Non lo prevede la proposta di Piano sanitario presentato dalla Giunta Toti in Consiglio Regionale. Questo significa che chi avrà un trauma cranico anche con l’ospedale nuovo dovrà essere trasferito a Genova o altrove per essere operato.
La Destra di Giovanni Toti, Sonia Viale assessore alla sanità e Pierluigi Peracchini ha sabotato la possibilità di chiedere una deroga al Decreto Balduzzi, entrato in vigore negli ultimi anni e che prevede un bacino d’utenza più grande del nostro per fare un D.E.A. di secondo livello. Queste personalità che governano attualmente la Liguria non hanno fatto nulla per creare quelle condizioni che avrebbero permesso di chieder con più forza e tale deroga, come garantire un bacino più grande e vasto del nostro accorpando l’ASL 5 (La Spezia) con l’ASL 4 (Tigullio) e realizzare convenzioni per un accordo interregionale con la Toscana. Se si realizzerà un ospedale di serie B, va attribuita a loro la responsabilità.
Del resto il Centro Destra nei fatti ha sempre sabotato l’obiettivo di un nuovo ospedale; nel 2004 l’allora Presidente Ligure Sandro Biasotti sbagliò la composizione della Commissione che doveva vagliare i progetti e tutto saltò, facendoci perdere molto tempo. Si riprese il discorso sul nuovo Ospedale della Spezia solo nel 2007, quando il governo Prodi nella Legge Finanziaria di quell’anno mise dei miliardi di euro per investimenti nell’edilizia sanitaria. La Giunta di Centro Sinistra di Claudio Burlando, con queste maggiori disponibilità finanziarie, anche in accordo con i gruppi di maggioranza, decise che l’Ospedale della Spezia era la prima priorità di tutta la Liguria nell’utilizzo di questi investimenti, visto che il Sant’Andrea è una vecchia struttura, costruita all’inizio del ’900. Ricordo che nel 2002 in occasione della votazione del Piano Regionale Sanitario presentato dalla Giunta Biasotti, presentai un emendamento da me sottoscritto con altri consiglieri spezzini e concordato con l’allora Assessore alla Sanità Roberto Lavaggi (Forza Italia), che prevedeva il D.E.A. di secondo livello nella nostra città. Questo anche a merito delle forti pressioni dal basso come quelle esercitate dal gruppo dei Democratici di Sinistra in Consiglio Comunale e dalla Giunta Pagano. Ogni volta che si è approvato un Piano sanitario nei 15 anni in cui sono stato consigliere regionale ho sempre fatto inserire il D.E.A. di secondo livello. I genovesi storcevano il naso, ma sempre raggiungemmo l’obiettivo.
La Spezia si deve mobilitare, il Comune si deve muovere per modificare il Piano sanitario della Giunta Toti; capisco che alcuni cittadini dicano che Pierluigi Peracchini è stato eletto da poco e dunque lasciamolo lavorare; sì ma queste questioni si decidono in questi momenti, prenda il coraggio il Sindaco della città della Spezia e si opponga alla politica sanitaria della Giunta regionale, che penalizza gravissimamente La Spezia e ridimensiona la sanità pubblica a favore dei privati.
Moreno Veschi
Ex Consigliere Regionale
Esponente di Art.1-MDP