Il consigliere del Movimento Cinque Stelle commenta la seduta.
L’impressione che si aveva assistendo alla seduta del Consiglio Comunale del 21 settembre che conteneva, tra altri argomenti, il cosiddetto “piano delle antenne” era di surrealismo. Per un motivo semplice: si discuteva animatamente su un “non argomento” per il fatto che in un Paese normale una discussione simile non avrebbe avuto possibilità di esistere: come si può presentare un pesante intervento sul territorio, che è ben possibile abbia conseguenze gravi e pesanti sulla salute dei cittadini che vi abitano, senza effettuare prima serie, puntuali, scrupolose indagini? Nessuno potrebbe pensarlo e invece è così; considerando che attualmente non esiste “un piano regolatore” se ne prospetta uno che poi si vedrà dopo se può essere dannoso. Se non è un “nonsense” questo non si capisce cosa possa esserlo. Eppure la discussione inverosimile c’è stata e anche accesa. E c’era anche ad assistere un numeroso gruppo di cittadini sfiniti dalle lungaggini procedurali e formali che precedevano una discussione in cui essi rappresentavano la parte lesa.
Una seduta consiliare come quella sancisce la separazione tra chi amministra una città e la sua popolazione. Non si può continuare a propalare l’importanza dell’ambiente e della salute quando si portano aventi posizioni come queste che dimostrano, nel migliore dei casi, pericolosa faciloneria.
Più di una volta l’amministrazione ha portato avanti progetti che hanno visto la protesta forte della popolazione residente (è accaduto, ad esempio, nel caso del parcheggio del “campetto di Santa Maria) ed esse hanno tirato avanti dicendo che l’interesse generale va oltre l’interesse particolare di un gruppo di residenti: peccato che spesso quell’interesse collettivo sia in realtà quello di privati o, come nel caso delle antenne, delle compagnie di telecomunicazioni.
L’opposizione dei residenti dei quartieri interessati dal piano delle antenne deve diventare opposizione di un’intera comunità che si riconosce nel benessere di tutti e non permette che la salute e l’ambiente vengano messe in pericolo da apprendisti stregoni. Che la buona politica ne diventi la voce onesta.
Federica Giorgi
M5S Sarzana