Il Partito Comunista Italiano non parteciperà alle prossime elezioni amministrative che riguarderanno il Comune di Luni.
Una decisione maturata già settimane fa, all'affacciarsi delle liste e dei candidati protagonisti della scadenza elettorale.
Nessuna lista in campo, infatti, può essere in alcun modo portatrice delle sensibilità e delle idee della sinistra, per un percorso che risponda, con forza, alla domanda sempre più preoccupata di quel popolo della sinistra che non si rassegna.
Lasciando perdere le liste destroidi, centrodestroidi ed i populismi grillini, questa volontà tanto di moda di formare delle liste civiche, non si rivela una reale alternativa ed anzi, è piuttosto un coacervo d’interessi per lo più ignoti all’elettorato. Quello del “civismo” è infatti, per noi, uno dei motivi principali di distacco delle persone dalla politica e dell’aumento dell’astensionismo conseguente. Noi pertanto vogliamo essere riconoscibili politicamente e culturalmente e passare quindi, quando possibile, al vaglio dell’elettorato, secondo la nostra identità. La scelta di certe forze di "nascondersi" ambiguamente in certe liste civiche non è assolutamente funzionale alla sinistra e alle lotte che da sempre l'hanno contraddistinta.
Anche un PD sempre più democristiano si presenta in una lista civica, con un candidato sindaco, l'avvocato Silvestri, che molti ruoli ha ricoperto nella società civile e politica locale. Nella sua esperienza amministrativa ha ricoperto il ruolo di Vicesindaco, quello di assessore all'urbanistica in cui si è fatto riconoscere per le vicende legate al PUC e quello di assessore al bilancio rimasto ben impresso nella mente dei cittadini di Luni che non hanno dimenticato i suoi debiti “fuori bilancio".
La lista è composta da molti "personaggi", alcuni ben riconoscibili per aver tentato in passato la sorte politica in schieramenti avversi al centro sinistra. Per caratteristiche e origine dei candidati l'impressione è di avere a che fare con un progetto che in piccolo appare molto simile al preannunciato Partito della nazione che ha in mente Renzi.
Con certi progetti politici pensavamo poco avesse a che fare un Partito come Rifondazione Comunista ma in realtà ci sbagliavamo vista la chiara volontà dei "compagni" dell'Officina Rossa di non cercare nessun confronto a sinistra con il PCI per andare invece a testa bassa ad un'alleanza con un PD che è massima espressione del Renzismo. Fa specie come un candidato della caratura di Cristiano Ruggia a La Spezia non è stato preso in considerazione dal Prc per una possibile alleanza perché colpevole di essere vicesindaco in una giunta di centrosinistra che cinque anni fa vedeva il coinvolgimento di tutta la sinistra e poi invece a Luni, in nome della poltrona, il candidato democristiano e renziano fino all'osso è andato benissimo.
Questa sinistra divisa, attenta solo a percorsi elettorali che garantiscono una visibilità effimera e sterile, non serve a nessuno. E’ il tempo per fare decisivi passi in avanti nella costruzione di una unità a sinistra. L’unità di tutti quelli che si oppongono al populismo. L’unità di tutti quelli che si oppongono alla politica neoliberista, senza alcuna esclusione, rappresenta la condizione per costruire un percorso unitario di sinistra, inclusivo, di cui siano protagoniste tutte le forze e tutte le persone che vogliono costruire un’alternativa, al Partito Democratico e alle destre. Un percorso dove ognuno, con valori comuni ma con la propria identità, può essere valore aggiunto.
Vista l'impossibilità di costruire a Luni un certo percorso, il Partito Comunista Italiano non sosterrà nessun candidato e proseguirà, forte dei riscontri del suo progetto, l'unico vero e significativo a sinistra nel Paese, nel lavoro di ricostruzione di un tessuto comunista e di sinistra nel territorio di Luni e della Val di Magra. Un tessuto che ha bisogno di stimoli e risposte e non di essere svenduto per interesse personale.