In particolare il nuovo piano comporterà l’entrata a regime delle clausole di salvaguardia circa nuove concessioni ed aperture di strutture commerciali come l’area ex Sio, che CGIL e CISL hanno apertamente osteggiato, vista la saturazione della rete distributiva, e che grazie anche alla nostra azione sindacale esercitata nei confronti della amministrazione è stata bloccata.
Ovviamente va riconosciuta una maggiore tutela delle fasce ambientali più a rischio cementificazione, come quelle collinari, con una decisa riduzione degli indici di edificabilità , assieme alle caratteristiche di flessibilità atte a non ingessare eventuali richieste di intervento e progettazione che, sempre nel rispetto delle linee guida, consenta la riqualificazione e il recupero delle opere più dimensionate già esistenti.
CGIL e CISL ribadiscono centrale l’attenzione all’interno del PUC posta sulle aree pubbliche a dismissioni industriale (area Enel, parte di ex IP, campo ferro) sulle quali occorre ribadire e confermare il massimo sulla destinazione ad indirizzo di reindustralizzazione ad alta compatibilità ambientale.
Nel nuovo piano si trovano inoltre significativi riscontri alla grande richiesta sociale di edilizia pubblica, da tempo da noi avanzata, che vede una ripresa di alloggi popolari dopo anni di assenza di politiche abitative per le fasce più deboli della cittadinanza.
Lara Ghiglione segr. Conf. Cgil
Mirko Talamone segr. Conf. Cisl