Casagrande ed Arbasetti proseguono: "Poveri Quartieri del levante i cui cittadini sono ormai quasi rassegnati a fuggire, se solo si presentasse la possibilità anche finanziaria (ma non tutti sono in grado di farlo), da quelle residenze dove molti sono nati o che hanno acquistato facendo spesso tanti sacrifici.
Di queste cose né l'Autorità portuale né il comune, oltremodo ambiguo, parlano mai, anzi sostengono spesso iniziative che sanno essere insostenibili e della loro complicità nemmeno la Regione Liguria pare rendersi conto.
L'Assessorato all'ambiente della Regione non ha mai speso una parola per il rispetto delle leggi urbanistiche vigenti che non sono il massimo, che forse andrebbero riviste, ma che sono pur leggi ed andrebbero rispettate, e mai una volta, nonostante i numerosi inviti e le richieste di incontro, si è reso disponibile per ascoltare i cittadini che SUBISCONO quotidianamente questi abusi".
"Ecco allora - concludono i rappresentanti del Coordinamento - il famoso porto dei record, che movimenta, a circa 25 metri dalle case, containers in quinta fila. Ci vogliono dire i signori che dirigono queste istituzioni quale altro porto in Italia movimenta 1.250.000 teu a soli 25 metri dalle case dei poveri cittadini di Canaletto, Fossamastra e Pagliari? E trattasi di 10.000 persone circa".