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I Sindacati richiamano all'ordine i comuni: “Vogliamo dialogare” In evidenza

di Francesco Truscia - CGIL, CISL e UIL uniti per proporre una piattaforma a tutela dei più deboli. Necessario quel dialogo con i comuni che,affermano, "fino ad oggi è mancato".

 

Una piattaforma per i più deboli
Al fine di attuare politiche di sostegno verso le fasce più deboli i sindacati uniti hanno deciso di presentare una piattaforma (inviata questa mattina ai 32 comuni della provincia) condivisa su cinque grandi tematiche: politica fiscale, difesa del welfare locale, lotta all'evasione, contrasto alla povertà e politiche abitative. Si parla quindi di contrattazione sociale territoriale, in particolare i sindacati richiedono a gran voce un dialogo con i 32 comuni della provincia spezzina, dialogo che in tempi passati è venuto meno. "Le nostre organizzazioni sindacali sono gli unici presidi territoriali radicati nella provincia in grado di raccogliere esigenze e bisogni. Spero, a differenza di quanto accaduto in passato, che i comuni abbiano la sensibilità per ascoltarci. Oggi ci ritroviamo a fare discussioni inutili perché veniamo chiamati quando i bilanci sono già stati approvati e si lascia alla questione welfare uno spazio residuale. In un momento storico come questo i comuni dovrebbero capire le esigenze più urgenti e trovare a tutti i costi questi fondi, questa è una cosa che rimproveriamo gravemente ai comuni e ai sindaci": dichiara Matteo Bellegoni, segretario generale della Camera del Lavoro.

Le proposte
"Le tariffe, come ad esempio la TARI, dovrebbero essere distinte a seconda della condizione socio-economica delle famiglie; i nuclei familiari più deboli devono avere diritto ad esenzione o alla diminuzione della tariffa. Stessa cosa per l'addizionale Irpef: solo alcuni comuni hanno una progressività a seconda del reddito; chiediamo che questa progressività sia estesa a tutte le realtà comunali, in Toscana è già una prassi da anni", dichiara Maria Carla Mastrantonio (CGIL).

Una delle tematiche affrontate nella piattaforma è la lotta all'evasione. I cosiddetti furbetti ci sono e ci saranno sempre: mentre alcune famiglie hanno difficoltà economiche reali e cercano un aiuto per mandare il proprio figlio all'asilo, qualche genitore accompagna il proprio pargolo, con le agevolazioni che dovrebbero essere destinate ad una famiglia in difficoltà, in Porsche "rubando" (perché di questo si tratta) diritti a chi ne ha realmente bisogno. Quello che è ancora più inaccettabile è che il sindaco di un comune (esempio riportato nella conferenza di questa mattina), vista l'elevata percentuale di evasione, non sia in grado di gestire la situazione e non riesca a verificare chi ha realmente diritto a certe agevolazioni e chi no. La richiesta dei sindacati è quella di vedere i bilanci dei comuni e discutere assieme a sindaci ed assessori, soprattutto per trovare i fondi necessari a tutela delle fasce più deboli.

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