Al tempo stesso, non possiamo dirci sorpresi da episodi del genere, crescenti in tutto il paese e non adeguatamente osteggiati dalla politica, dalla magistratura, dai mezzi di comunicazione, sui social network. ANPI, oltre a diffondere memoria e valori della Resistenza e difendere lo spirito della Costituzione repubblicana che li rappresenta (obiettivi per i quali è nata), da anni cerca di sensibilizzare cittadini e istituzioni sul pericolo del rinnovato estremismo di ispirazione fascista. Molto spesso si è vista rispondere "in democrazia tutti hanno il diritto di esporre le proprie idee". No, la democrazia repubblicana, costruita sulle macerie di violenze, lutti e guerre, proprio a causa del fascismo, è antifascista per definizione. Democrazia e fascismo, la storia insanguinata ce lo insegna, non sono compatibili; pertanto il fascismo non può avere voce, è fuorilegge. Libertà di manifestare il proprio pensiero per tutte e tutti sì, ma nell'Antifascismo. Il non aver compreso questo principio basilare ha condotto alla situazione attuale, con il neofascismo che si può presentare alle elezioni, che si maschera dietro associazioni culturali o sportive, che commemora i propri indegni esponenti, anche in presenza di figure istituzionali. Non sono morti per questo Muccini (che il fascismo è andato a combatterlo anche in Spagna), gli altri antifascisti, e le altre antifasciste.
Lo scorso anno ANPI e Istituto Alcide Cervi hanno prodotto un documento frutto di un comune lavoro di ricerca, intitolato "Per uno stato pienamente antifascista", dove si analizza la diffusione dei movimenti neofascisti e si suggeriscono strumenti di azione in diversi ambiti del vivere quotidiano (tra cui scuola, comunicazione, legislazione). Questo documento è stato consegnato al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Senato e Camera, con la richiesta al Parlamento, al Governo, a tutti gli Organi dello Stato, alle Istituzioni locali di esprimere ogni giorno i valori dell'Antifascismo e della Democrazia. Anche onorevoli Deputati e Senatori sensibili al tema, anziché sostenere leggi elettorali incostituzionali e revisioni costituzionali inaccettabili, potrebbero adoperarsi per portare in Aula i disegni di legge, da tempo giacenti in Parlamento, che inibiscono la presentazione, alle elezioni, di liste con esplicita qualificazione fascista.
Sicuramente, in questo solco di rispetto per la Memoria, si inserisce la proposta del segretario del PD sarzanese Giovanni Vasoli, volta a creare sinergie per "la pulizia e la sistemazione delle lapidi cittadine dedicate all'antifascismo e ai personaggi che ne furono interpreti". È un'iniziativa che ci ricorda il lavoro, iniziato ormai 12 anni fa, per ritrovare e ripulire i viottoli e le vie di comunicazione solcate sulle nostre colline dai Partigiani più di 60 anni prima, che ha dato poi luogo alle camminate sui "Sentieri della Resistenza". A più riprese abbiamo pensato di mettere a posto targhe e lapidi, dentro e fuori città, la cui condizione non rende onore e memoria a chi ne è intestatario ma, per la nostra incapacità di mobilitazione sul tema, non lo abbiamo fatto. Parallelamente, da anni cerchiamo il modo di estendere la Festa della Liberazione anche alle vie della città, in modo che non sia solo il punto di arrivo, pur centrale, della Camminata che cala "dai monti", ma una giornata di festa e approfondimento di cui possa fruire anche chi resta "al piano". In questo siamo riusciti solo parzialmente. La proposta avanzata, perciò, potrebbe essere un'opportunità per far incontrare entrambe le necessità con il non secondario obiettivo di far stare insieme persone che, lavorando per qualcosa di concreto in cui credono, parlano di Resistenza, discutono, creano tessuto sociale. E perché non creare, una volta individuate e ripristinate le lapidi, delle brevi didascalie plastificate corredate di "QR code" che rimandi, con un passaggio dello smartphone, alla pagina che illustra la vicenda di quel posto, di quell'uomo o di quella donna? Perché non pensare un ideale "percorso della memoria" da svolgere nel giorno della Liberazione della Città, in concomitanza alla Camminata? ANPI Sarzana può fornire conoscenze utili e aiuto pratico, cercando di coinvolgere, come sempre ha cercato di fare, tutta la cittadinanza, associazioni, partiti antifascisti e istituzioni.
Ciò perché i valori dell'Antifascismo e della Resistenza non possono essere confinati al ristretto ambito degli "ideali unitari della sinistra", come, probabilmente per una svista o un refuso, asserisce Giovanni Vasoli, ma devono poter abbracciare tutte le sensibilità che chiedono di poterli condividere. L'ANPI deve essere chiara su questo punto.
Ci uniamo, pertanto, alla brillante proposta, invitando tutta la cittadinanza a partecipare per preparare insieme la festa della Liberazione, a cominciare dalla pulizia dei sentieri sulle nostre colline, in vista della Camminata che si svolgerà il 23 aprile 2017.
La risposta ai nuovi fascismi passa anche per il rispetto della propria Memoria.
Per spunti, delucidazioni, adesioni, pulizia sentieri, inviate una Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ANPI Sarzana